Cronaca
3 Marzo 2020
Multato al pomeriggio per occupazione abusiva di suolo, Jiri Maron ha cercato di regalare dei palloncini a Nicola Lodi in piazza Savonarola. Poco dopo la notifica del provvedimento della prefettura

L’artista delle bolle litiga con Naomo e il capogruppo della Lega e viene espulso dall’Italia

di Redazione | 2 min

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Allontanamento per motivi di pubblica sicurezza. Jiri Maron, l’artista delle bolle già accusato a dicembre dal vicesindaco Nicola Lodi di essere un facinoroso dei centri sociali per un presunto attacco al banchetto della Lega per le elezioni regionali, è stato espulso dall’Italia con un provvedimento del prefetto di Ferrara.

L’atto è stato notificato ieri, lunedì 2 marzo, poche ore dopo aver avuto un alterco o una accesa discussione con lo stesso vicesindaco prima e con il capogruppo della Lega Benito Zocca poi verso l’ora di pranzo in piazza Savonarola.

Successivamente il busker tenta scherzosamente, o provocatoriamente a seconda dei punti di vista, di regalare un palloncino al vicesindaco, che stava parlando sempre in piazza Savonarola, alla presenza di due pattuglie delle Volanti e di agenti della Digos.

Dopo pochissimo tempo arriva la Polizia municipale che lo multa (121 euro) per occupazione di suolo pubblico in piazza Savonarola.

Un paio di ore dopo ed ecco che all’artista di strada, detto Jerka, viene notificato dalla prefettura il provvedimento di espulsione.

Il ragazzo ha ora 10 giorni per lasciare il territorio nazionale. Secondo l’atto della prefettura, scaturito da un’informativa della questura, sarebbe socialmente pericoloso per via di una condanna avuta nel 2014 a Reggio Calabria per violenza o minaccia a pubblico ufficiale e per un arresto subito dai carabinieri a Ferrara nel settembre dello scorso anno, sempre per violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

Tra i motivi dell’espulsione si fa riferimento al fatto che non svolga un’attività lavorativa regolare, né abbia cercato un impiego o abbia iniziato a frequentare corsi di studio, considerando di fatto la sua attività di artista di strada come motivo di pericolosità sociale.

Nell’atto si afferma, a supporto della decisione, anche che Jiri Maron non ha né mostrato propensione né preso parte ad attività di inserimento sociale che ne attenuassero i legami con il Paese d’origine (la Repubblica Ceca).

Tutte circostanze che, in una strana concordanza temporale, il 2 marzo si sono imposte come ostative al suo soggiorno in Italia.

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