Attualità
20 Febbraio 2020
Nel sit-in davanti alle scuole di via Calzolai mamme e papà hanno espresso contrarietà alla possibile decisione. Presente anche il Pd: "Depositata un'interpellanza". Assente l'Amministrazione comunale

Caos elementari, i genitori di Francolino uniti: “Se si va a Malborghetto, muore il paese”

di Redazione | 4 min

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“Nessuna giustificazione logica”. Nel corso della mattinata di protesta davanti alla scuola primaria di Francolino, è questa la spiegazione più plausibile che il comitato dei genitori ha cercato di darsi e di fornire circa la forte possibilità che, a partire dagli inizi di settembre prossimo, la frazione non possa più avere la prima elementare a favore del plesso di Malborghetto, con risvolti che si potrebbero rivelare inevitabilmente negativi per ogni singolo tassello che sta alla base della comunità di via Calzolai.

A farsi portavoce del generale malcontento delle famiglie è stata Sandra Soffritti, mamma di due gemelline che il prossimo anno dovrebbero frequentare proprio la prima elementare in paese: “Oltre che di carattere logistico, la mia difficoltà rischia di diventare anche di natura economica, questo perché andando a lavorare alla mattina presto mi vedrei costretta ad affidare le mie figlie a un pre e un dopo scuola per una indisponibilità di orari, ma non solo. Infatti, non intendo nemmeno mettere le mie figlie di sei anni su un pulmino da sole e paralizzarle psicologicamente, anche perché nei mesi scorsi abbiamo fatto tantissimi open day per conoscere la scuola e i bambini sono ormai già inseriti in questa bella realtà, con tanti amici che frequentavano già l’asilo e che vanno qua alle elementari”.

Ma a non convincere madri e padri è soprattutto la disparità di strutture tra le due scuole, con quella di Francolino che è “migliore a livello di spazio esterno, con un grande spazio verde che guarda la campagna, dove i bambini possono giocare in sicurezza, una biblioteca, e una bella aula multimediale dotata di qualsiasi necessità a livello tecnologico – come spiegato da Daniela Balboni -. Tutte carattteristiche che di fatto non possiede il plesso di Malborghetto che, oltre a sorgere su un incrocio pericoloso, è lontano da raggiungere a piedi, e questo penalizza anche i nonni che sono senza patente”.

A questo proposito, Federica Celati ha puntualizzato: “Numerosi nonni si sono trasferiti qui proprio per dare una mano alle famiglie e assistere i nipoti durante la giornata, ma potrebbe non bastare più. Inoltre, con questa decisione ci sarebbe il rischio concreto di creare danni all’asilo locale che è funzionante e funzionale, senza contare come tanti genitori decidano di portare i figli fin qui da Pontelagoscuro o addirittura da Ferrara. La nostra è una lotta di comunità all’interno di un paese vecchio stampo, in cui se qualcuno ha bisogno, la porta è sempre aperta. Se ci tirano via la scuola siamo rovinati, soprattutto dopo la mancanza della chiesa”.

E proprio il parroco della frazione, don Giorgio Caon, ha aggiunto: “Questa scuola ha una storia importante per noi, essendo diventata nel tempo un punto di riferimento del paese, a maggior ragione dopo la chiusura della chiesa dovuta all’inagibilità post-sisma del 2012. Nel mio ruolo di sacerdote non posso che sperare in un lieto fine, anche perché il rapporto tra scuola e catechismo è molto stretto. Inutile stare a dire che cercheremo di essere sempre presenti e rianimare una frazione che ha il pregio di sorgere in una parte di periferia tranquilla”.

Un tema, quello delle periferie, toccato anche da Nicola Minelli, segretario comunale del Partito Democratico, dispiaciuto per la mancata partecipazione dell’Amministrazione comunale al sit-in, anche se – come spiegato da tutti i genitori – “al di là del colore, ogni parte politica è stata tempestiva e operativa” per trovare una soluzione: “Dimostrare le buone intenzioni a parole credo sia cosa giusta, così come penso però sia molto più efficace la vicinanza fisica alle famiglie, a cui va la nostra solidarietà. In questo momento, credo sia fondamentale non mettere una contro l’altra le due frazioni, a favore dello sviluppo delle periferie e del raggiungimento di obiettivi che siano continui”.

Insieme a lui, oltre al consigliere dem Davide Bertolasi, che ha sottolineato come l’opposizione abbia “già depositato un’interpellanza”, è intervenuto anche Elia Cusinato, segretario del Pd di Francolino, che ha dato sin da subito la sua disponibilità nel voler affiancare i genitori verso una risoluzione che possa essere positiva per tutti: “Penso che la soluzione migliore sia lasciare aperti i due plessi, perché quando si chiude una scuola si chiude un servizio. Qui in paese abbiamo una struttura più organizzata rispetto a Malborghetto, perciò dovremmo essere favoriti. Nei prossimi giorni parleremo con la dirigente scolastica e cercheremo di trovare un punto d’incontro”.

Intanto, in attesa di un confronto privato con la dirigente scolastica, fissato per le 17 di venerdì 21 febbraio, non sembra volersi fermare qui la protesta del comitato spontaneo dei genitori, che in questi giorni hanno fatto partire anche un’importante raccolta firme “che ha già avuto un grande riscontro in tutte le attività commerciali in cui l’abbiamo proposta” nella speranza di poter far cambiare idea agli addetti ai lavori e, di conseguenza, non “staccare la spina a un paese che piace e rischierebbe di perdere irrimediabilmente appeal e morire del tutto”.

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