Attualità
18 Febbraio 2020
Parte la mobilitazione, supportata anche dal Pd del paese, contro la decisione della dirigente scolastica. Il sindaco Fabbri: "Faremo il possibile"

Genitori di Francolino sul piede di guerra: “No al trasferimento della prima elementare a Malborghetto”

di Redazione | 3 min

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Francolino. A fronte del rischio che la scuola elementare di Francolino non possa avere la classe prima a favore dell’elementare di Malborghetto, il Pd locale si è attivato per cercare di scongiurare il pericolo e affiancare i genitori in quella che si preannuncia come una dura battaglia.

A comunicarlo è il segretario del Pd di Francolino, Elia Cusinato, affermando di aver appreso la vicenda dell’elementare di Francolino “Nelson Mandela” in queste ore e sostenendo  che rispetto a quella di Malborghetto conterebbe il doppio degli iscritti al primo anno. Una circostanza che ha indotto i dem del paese a muoversi al fianco dei genitori in rivolta, i cui figli avrebbero dovuto iniziare la scuola a settembre nella struttura di via Calzolai 326, ma che in queste ore hanno ricevuto la comunicazione di uno spostamento assai poco gradito. Mancando i numeri in entrambi i plessi, la decisione della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Cosmè Tura è stata quella di accorpare gli iscritti e privilegiare Malborghetto, che diversamente si troverebbe nella condizione di dover chiudere, come previsto se una scuola non riuscisse a formare per il secondo anno consecutivo una classe prima.

Per i genitori di Francolino, tuttavia, si tratta di una decisione che metterebbe a rischio anche l’esistenza dell’elementare della loro frazione, non essendovi alcuna certezza sulla possibilità di creare una classe prima l’anno successivo. Oltre al disagio dello spostamento, arrivano critiche anche sulla mancanza a Malborghetto di una palestra per l’educazione fisica e sul malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento.

Ecco allora la decisione di mobilitarsi, anche prima della riunione convocata dalla preside per venerdì prossimo alle 17 per affrontare la situazione. Una mobilitazione che già da oggi, mercoledì 19 febbraio, vedrà diversi residenti recarsi fin dalle prime ore della giornata davanti alla scuola elementare del paese con cartelli e striscioni, con il supporto del Pd locale che ha invitato tutti i cittadini a fare altrettanto per ribadire il sostegno alle famiglie in questa loro battaglia. “Inoltre – spiega Elia Cusinato – abbiamo attivato anche i nostri rappresentati in Consiglio Comunale. Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico sta infatti raccogliendo tutte le informazioni utili, per poi attivarsi con lo scopo di fare massima chiarezza sulla questione”.

Anche l’Amministrazione comunale, con una nota del tardo pomeriggio di ieri del sindaco Alan Fabbri, farà “il possibile, per quello che è nelle competenze del Comune, per affrontare la questione insieme alle famiglie e ai dirigenti scolastici”, precisando in ogni caso che “il Comune non ha competenza diretta né responsabilità nella formazione delle classi delle scuole elementari”. “Come le nostre politiche dimostrano – dice Fabbri – crediamo nel valore delle frazioni come luoghi di crescita e di sviluppo della città e riteniamo fondamentale la presenza delle scuole e di tutti gli altri servizi per le famiglie. Purtroppo anche Ferrara si trova da tempo alle prese con una denatalità che va a incidere pesantemente sulle realtà scolastiche in particolare delle frazioni e anche per questo una delle nostre principali linee di mandato riguarda proprio l’inversione di questo trend anche attraverso un rilancio complessivo della città e attraverso la cura dei quartieri e dei territori frazionali. Alle famiglie diamo la massima disponibilità per tentare di risolvere le problematiche relative alle scuole più penalizzate”.

Sulla vicenda interviene anche l’assessore all’Istruzione, Dorota Kusiak, spiegando che il Comune avvierà “un’analisi approfondita relativa alla residenzialità e al numero di potenziali futuri alunni nelle scuole delle frazioni per cominciare a prevedere soluzioni più strutturate di un problema che non compete direttamente al Comune ma che incide sulla qualità della vita delle famiglie”.

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