Spal
13 Febbraio 2020
Il direttore sportivo della Spal spiega il mancato arrivo di Caprari o Iago: "Scelta dei giocatori"

Vagnati a ruota libera: “Fatto il possibile, la strada è comunque illuminata”

di Redazione | 3 min

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A margine della presentazione dei nuovi acquisti, il direttore sportivo biancoazzurro ha fatto luce sulle diverse dinamiche sviluppatesi nelle ultime settimane che hanno visto prima un mercato di gennaio mancare l’acquisto del tanto atteso attaccante e poi il cambio di guida tecnica con l’avvento di Luigi Di Biagio.

Si parte dall’annosa questione della punta: “L’allenatore precedente voleva un attaccante italiano. La nostra società ci mette sempre nelle migliori condizioni ma purtroppo non c’era la possibilità di investire ulteriormente. Abbiamo rifiutato tanti soldi per cessione immediata di Petagna e dall’altra parte c’è stata un’ operazione importante come quella di Igor. Si sono provati a prendere sia Iago Falque che Caprari ma per un motivo o per l’altro, nonostante si sia osato fin troppo a livello economico, non è stato possibile per volontà dei giocatori. Negli ultimi giorni abbiamo provato ad acquistare Livaja ma all’Aek Atene non sono stati professionali nonostante ci fossero già gli accordi, forzando la trattativa e ponendo condizioni improbabili”.

Qualche rinforzo c’è comunque stato: “Sono convinto comunque che lo scambio Cerri Paloschi ci possa dare qualcosa di più. Ritengo che la squadra sia migliorata, Kurtic ci ha chieso di andar via e abbiamo visto come le sue ultime prestazioni non fossero all’altezza.  Siamo stati bravi nel prendere Castro e Dabo mentre dietro c’è stato um grande investimento con Bonifazi. Ci manca personalità nella gestione di certi momenti in campo, qualche volta abbiamo pagato dazio. Nessuno ha mai detto che questa Spal sia più forte dell’anno scorso ma, non solo per circocostanza, non crediamo che l’attuale classifica rispecchi il nostro valore. Tutto ciò ci dispiace e ci fa riflettere, la squadra può e deve dare molto di più”.

Il discorso poi si amplia: “La cosa che mi sta dispiacendo è quella del passare per impreparati. Il problema è il poter fare certe operazioni e non certo la volontà. Sapevamo chi potevamo prendere. Il fatto che non sia successo comunque non giustifica figure come quella di Roma, non dev’essere un alibi il non avere un attaccante in più. Ci sono stati proposti Matri e Adebayor ma abbiamo preferito non farlo. Volevamo accontentare Semplici con un giocatore di qualità davanti in modo che ce ne potesse dare di più rispetto a quanto Di Francesco ha fatto, visto inoltre che è stato preso come quinto di centrocampo poi spostato in avanti”.
E ancora sugli svincolati: “Ci servono punti subito, nell’immediato chi abbiamo può darci garanzie superiori rispetto ad uno svincolato straniero che necessita anche di adattamento. Con Di Biagio ho visto grande disponibilità da parte di tutti e facce un po’ diverse. Noi vogliamo di migliorare tante cose come le strutture e la comunicazione, non solo il campo e per queste cose servono risorse. Ferrara ha il grande vantaggio di avere presidente e proprietà del luogo, i conti sonno a posto e indipendentemente dalla categoria il futuro è una strada illuminata e non va dato per scontato tutto ciò”.

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