Attualità
14 Febbraio 2020
L'ex magistrato ripercorre al Corpus Domini 40 anni di fatti cruenti, a partire dalla strage di Pizzolungo del 1985

Sopravvissuto all’attentato, Carlo Palermo porta la sua testimonianza a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Una serata per non dimenticare. Carlo Palermo, ex magistrato che fu oggetto di un attentato con un’autobomba nel 1985 in cui morirono una giovane madre con i suoi due figli gemelli, porterà la sua testimonianza a Ferrara.

L’incontro pubblico organizzato dall’Unità Pastorale Borgovado è in programma giovedì 20 febbraio alle 21 nella sala del coro del monastero del Corpus Domini in via Campofranco.

Palermo, a partire dalla strage di Pizzolungo, ricorderà 40 anni di fatti cruenti avvenuti in Italia che, secondo lui, hanno un medesimo filo conduttore. Tutto ciò è contenuto nel suo libro “La Bestia” di cui è uscita una riedizione lo scorso mese.

Lo scopo di questo e di altri incontri di cui l’Unità Pastorale Borgovado si è resa promotrice, è di compiere un esercizio costante di memoria soprattutto con i giovani, in un paese che pare non averne. Nino Di Matteo recentemente ha affermato: “Siamo un paese senza memoria e senza verità”.

“La memoria è sopratutto conoscenza e riflessione, ci consente di ricordare i fatti del passato per cercare di capirli e trarne indicazioni valide per il presente e per il futuro – spiegano gli organizzatori -. La memoria sui fatti storici è fondamentale soprattutto per le nuove generazioni che non hanno vissuto quei tempi e vogliono capire, per tale motivo è necessario comunicarla sempre e comunque”.

Carlo Palermo, giudice istruttore a Trento, negli anni ’80 conduce una grossa indagine su un traffico internazionale di droga e armi da guerra. L’indagine che presentò risvolti in tutti i continenti con centinaia di imputati e indiziati italiani e stranieri non venne ultimata in quanto la Corte di Cassazione dispose il passaggio degli atti e delle istruttorie a Venezia. Trasferito su sua richiesta alla procura di Trapani, dopo appena 50 giorni dal suo arrivo, fu oggetto di un terribile attentato.

Era il 2 aprile 1985 quando l’autobomba preparata e fermata su una curva di Pizzolungo dagli uomini di Cosa nostra e destinata al magistrato uccise tre giovanissime vittime. L’esplosione colpì in pieno un’auto sulla quale si trovavano Barbara Rizzo con i suoi figlioletti Salvatore e Giuseppe Asta.

“Da quel giorno non ho mai smesso di cercare la verità, lo devo a chi, in un istante, ha perso tutto” commenta Carlo Palermo, protagonista dell’incontro del 20 febbraio al Corpus Domini.

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