Cronaca
4 Febbraio 2020
Alessandro Colombani subì la prima della violente rapine avvenute nell'estate 2015 a opera di Pajdek, Ruszo e Feher. Oggi è l'unico sopravvissuto: “Sono come fantasmi che tornano, ma vado avanti anche per quelli che non ci sono più”

Processo Igor. La vittima: “È la sua voce, la riconosco tra mille”

Alessandro Colombani (foto di Alessandro Castaldi)
di Daniele Oppo | 2 min

Leggi anche

Traffico illecito di rifiuti. Tutto dissequestrato alla Zoffoli Metalli

Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti

Revenge porn e tentata estorsione, 28enne va a processo

Avrà un processo - davanti al giudice Giovanni Solinas del tribunale di Ferrara - il 28enne di nazionalità rumena accusato di aver diffuso foto private di una ragazza ferrarese e di aver tentato - tramite quegli scatti - di estorcerle informazioni relative alla propria sfera intima e sessuale

Ruba due birre in San Romano. Poi aggredisce poliziotti e carabinieri

Erano le 2.15 circa dello scorso 29 aprile quando, all’interno di un locale di via San Romano, erano presenti il proprietario e tre clienti. La serata era trascorsa tranquilla fino a quando i due dei clienti presenti hanno notato che un ragazzo, un 22enne di nazionalità italiana, dopo aver prelevato due birre, le aveva nascosto sotto al giubbotto

Alessandro Colombani (foto di Alessandro Castaldi)

Alessandro Colombani (foto di Alessandro Castaldi)

“Sono passati molti anni ed è come fare un passo indietro nel tempo. Sebbene cerchi di andare avanti, io non mi arrendo”. Alessandro Colombani porta ancora i segni di quella rapina avvenuta il 26 luglio del 2015 nella sua abitazione a Villanova di Denore. Venne massacrato di botte da Ivan Pajdek, Patrik Ruszo e Norbert Feher, allora – per molto altro tempo ancora – conosciuto come Igor Vaclavic.

Fu il primo colpo violento di una serie che arrivò a Mesola e poi a Coronella. Parte di quella banda (Pajdek, Ruszo e Constantin Fiti, morto suicida in carcere) colpì anche ad Aguscello a casa di Pierluigi Tartari e tutti sappiamo, purtroppo, come finì.

Colombani è anche l’unico a esser sopravvissuto, è l’unica parte civile e l’unico testimone diretto. Il carico emotivo è pesante, le lacrime non fanno fatica a sgorgare dai suoi occhi nel ripercorrere la vicenda davanti a telecamere e taccuini.

“È la sua voce”, dice dopo una piccola pausa dell’udienza e poi alla fine è ancora più convinto: “La riconosco tra mille, come ha parlato, l’ho riconosciuto: quel tono di voce nell’orecchio non lo sposso scordare, è sua la voce. Pajdek l’ho sentito e non era lui, Ruszo non parlava italiano e io ho sempre detto che era uno che parlava bene italiano, con accento dell’est. È lui”.

La sua testimonianza sarà fondamentale, perché in tuta questa vicenda la sua storia è quella che processualmente è paradossalmente divenuta più difficile: le prove materiali raccolte durante le indagini vennero mandate al macero quando gli inquirenti finirono in un vicolo cieco: autori ignoti. Solo dopo, tardi, vennero collegati i puntini.

“Sono tornato indietro nel tempo – ribadisce Colombani -, sono passati quasi 5 anni, ma la cicatrice è quella”, ammette. “Sono come fantasmi che tornano, hanno cambiato il corso della mia vita e non ne avevano il diritto. Vivo in modo diverso, sono sopravvissuto e vado avanti come testimone anche per quelli che non ci sono”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com