di Pietro Perelli
Sbarca in seconda commissione consiliare il nuovo regolamento sulle modalità di accesso ai servizi educativi per l’infanzia lanciato dall’assessore Dorota Kusiak. Si tratta di un cambio sostanziale rispetto al precedente regolamento tanto che non si tratta di una semplice modifica di alcuni articoli ma di una vera e propria ristesura che rende anche difficile il confronto con il precedente.
Non a caso in apertura Roberta Fusari richiede che “sia portato in commissione un documento di raffronto tra il vecchio testo e quello nuovo, anche perché in questo caso si tratta di sole otto pagine ma se si pensa ai regolamenti sull’urbanistica, che ne hanno centinaia, è importante riuscire a fare agevolmente un raffronto”.
La misura proposta dalla Kusiak vuole “riequilibrare i punteggi ma anche affiancarsi a misure di ampliamento dei servizi educativi per l’infanzia”. Già nei giorni scorsi si era parlato di incremento nel punteggio in graduatoria per i residenti, ma Dario Maresca constata che “la variazione è di un solo punto, per cui al di là del giudizio che ognuno può dare, l’influenza che questa misura può avere in graduatoria è relativa”.
Il capogruppo di Gente a Modo è il consigliere che interviene maggiormente sollevando alcune criticità notate nel regolamento del quale, al termine della seduta, è stato approvato il passaggio in Consiglio. Contrari sono lo stesso Maresca, Ilaria Baraldi e Cristina Corazzari del Pd, che motiva tale scelta con la necessità di “un documento di raffronto” che avrebbe potuto rendere la discussione “meno faticosa e cavillosa”.
Oltre a questa difficoltà più volte espressa sono tre i punti su cui la discussione si sofferma più a lungo. Maresca fa notare che in questo novo regolamento i “trasferimenti avrebbero priorità sulle disabilità”. In sostanza vuole dire che la famiglia di un bambino disabile che richiede l’iscrizione a un asilo B rischia di passare in secondo piano rispetto alla famiglia di un bambino che richiede il trasferimento dall’asilo A all’asilo B. L’assessore Dorota Kusiak fa notare che si tratta di due cose diverse perché il bambino che eventualmente richiede di trasferirsi è “già dentro al sistema educativo” e quindi non andrebbe a modificare la graduatoria. La discussione non arriva a un punto di incontro e probabilmente verrà presentato un emendamento in consiglio comunale dato che le parti rimangono sulle proprie posizioni.
Ci si sofferma anche sulla residenzialità ed in particolare sull’assegnazione di un punto in graduatoria in caso di acquisto di una casa nel territorio comunale. In pratica chi acquista una casa verrebbe equiparato a chi ha la residenza in città da più di cinque anni vedendosi assegnato un punto in graduatoria. Si tratta di una norma che ha lo scopo di “privilegiare chi dimostra una volontà di presenza sul territorio maggiore” fa notare Ciriaco Minichiello ma, ribadisce Ilaria Baraldi, “questo potrebbe avvantaggiare famiglie con minore necessità”. La consigliera del Pd specifica infatti che “normalmente le famiglie che hanno problemi economici o comunque con situazioni di disagio difficilmente acquistano una casa”, rischiando così di avere meno agevolazioni in graduatoria rispetto a chi può permettersi di comprare una casa.
Ultimo punto sul quale la discussione è particolarmente accesa è quello della morosità, dato che il nuovo regolamento prevederebbe l’immediata esclusione del bambino dalle graduatorie. Nello stesso regolamento è prevista anche la possibilità di un piano di rientro da concordare ma, se si considera che il 25% degli attuali iscritti rientra in casi di morosità, Cristina Corazzari si chiede se “è stata fatta una proiezione di ciò che accadrebbe alle scuole applicando questo tipo di regolamento” perché il rischio potrebbe essere quello dello “svuotamento”.
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