Politica
28 Gennaio 2020
Il partito di Salvini conquista il 41,91% dei voti estensi e vince ovunque, ma nel capoluogo il Pd recupera terreno e ad Argenta il distacco rimane minimo

La Regione a Bonaccini, ma la Lega fa presa in tutta la provincia di Ferrara

di Daniele Oppo | 7 min

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La provincia di Ferrara è ormai una roccaforte leghista. Il voto delle elezioni politiche del 2018 lo aveva preannunciato, poi le europee e le amministrative – soprattutto con la conquista di Ferrara e Copparo e la quasi presa di Argenta – hanno certificato la forza e la presa del partito di Matteo Salvini in quest’area.

Le elezioni regionali – pur vinte da Stefano Bonaccini e dal centrosinistra – ne sono un’ulteriore conferma: la coalizione di centrodestra ha vinto in tutte le città e paesi della provincia, con la Lega a fare da traino, ma nel capoluogo il distacco tra i due candidati è di appena 142 voti.

Il M5S è un partito sconfitto. Il candidato Simone Benini prende solo 5.977, par ad appena il 3,26% dei voti.

I dati, quando ormai sono state scrutinate tutte le 407 sezioni, dicono che la candidata Lucia Borgonzoni ha conquistato il 54,88% degli elettori della provincia, con 100.524 voti, contro i 74.662 voti per Stefano Bonaccini (40,76%).

Ma i voti di lista raccontano qualcosa in più: la coalizione ha preso in tutto 96.352 voti (il 56,76% del totale, significa che sono andate meglio del voto alla candidata). Di questi, ben 71.144 sono per la Lega che è il primo partito della provincia di Ferrara con il 41,91% dei voti (Fabio Bergamini è il leader delle preferenze nello schieramento, avendone ottenute 2.537, seguito da Veronica Negri con 2.238 che lasciano fuori Marco Pettazzoni che sperava nella rielezione). Seguono Fdi al 9,59% e una Forza Italia ridotta ai minimi termini, di poco sopra il 3% (5.118 voti). La civica legata alla Borgonzoni ha preso l’1,85% (3.143 in valori assoluti, 485 dei quali per Elisa Trombin).

A sinistra, rimanendo nel macro-dato provinciale, il Partito Democratico si deve accontentare di 47.277 voti, pari al 27,85% del totale (con 5.406 voti per Marcella Zappaterra, la regina delle preferenze, seguita da Marco Fabbri a 2.927). Qui però, a differenza che dalla parte opposta, è il candidato presidente ad aver fatto da traino: la coalizione prende infatti solo il 38,10% dei voti (64.683). E una spinta viene dalla buona prestazione della lista civica collegata a Bonaccini con 7.180 pari al 4,23% (Alberto Bova che è solo secondo nelle preferenze – 1.007 – dietro a Edoardo Accorsi a 1.070). Emilia Romagna Coraggiosa di Elly Schlein prende in tutto 5.195 voti, più della metà però (3.481) vengono dal solo capoluogo, dove è il secondo partito della coalizione.

Ferrara, dunque, è un territorio in cui l’elettorato è passato in massa verso destra, facendo un salto verso la parte più estrema della coalizione, ovvero verso la Lega, che ne è il vero motore. I dati città per città.

Ferrara. Partiamo dal capoluogo che restituisce il dato forse più interessante: la Lega è sì il primo partito, ma – forse a causa degli ultimi scandali – sembra aver perso molto terreno rispetto al Pd e al centrosinistra o, meglio, vede erosa una buona fetta del proprio vantaggio. Innanzitutto Lucia Borgonzoni vince di appena 142 voti: 34.162 contro 34.020 che si riflettono anche sulle percentuali: 48,05% contro il 47,85%. Pochissimo se si pensa a come finirono le amministrative e al senso di potenza che aveva dato il Carroccio solo 7 mesi fa. I partiti della coalizione vanno ancora una volta meglio della candidata (le liste hanno conquistato il 50,12% dei voti, con una buonissima prova di Fdi, terzo partito con il 10,06%), ma se i vertici della Lega si aspettavano un’altra vittoria clamorosa saranno rimasti con molto amaro in bocca. In città il partito di Salvini conquista 22.078 voti (dato più o meno identico al voto delle comunali), pari 34,45% del totale, ma dall’altra parte il Pd sta subito dietro, con 19.779 voti, pari 30,86% (e rispetto alle comunali guadagna oltre 4mila voti).

Chiaro che a sinistra ci sia poco da gioire, rimane una sconfitta e il voto di lista conferma che è stato il candidato a trainare più dei partiti (che sommati hanno preso il 44,77% dei voti), ma per il Pd aver retto e riportato tra le proprie fila migliaia di elettori erodendo è una segnale positivo.

Il M5S è invece sparito, rimane al 2,97% conquistando solo 2.113 voti.

Argenta. Ad Argenta le regionali restituiscono un voto per molti versi  simile a quello delle amministrative, vinte dal centrosinistra per un soffio al ballottaggio, ma a parti invertite. Questa volta vince la destra con 5.624 (49,24%) voti contro i 5.341 del centrosinistra (46,76%). Scarto minimo. La Lega è al 37,36% (3.978 voti), il Pd la incalza al 36,39% (3.874 voti). Insieme a Ferrara è l’unico comune della provincia dove la partita è rimasta aperta.

Bondeno. Nella prima cittadina leghista della provincia non c’è storia, la Lega conquista tutto con il 59,52% delle preferenze per Borgonzoni (per il partito sono 3.690 voti, 52,02%). Bonaccini si ferma al 37,78%e il Pd al 27,77%.

Cento. Anche nel territorio centese il centrodestra ha preso il largo, conquistando il 58,19% dei voti, contro il 36,80% ottenuto da Stefano Bonaccini e anche qui la Lega è ampiamente il partito più votato con 7.765 preferenze (45,81%), più di tutta la coalizione avversaria.

Codigoro. Anche nel Delta la destra avanza indisturbata. Borgonzoni a Codigoro conquista il 63,29%, mentre Bonaccini rimane fermo al 30,69%.

Comacchio. Nella cittadina lagunare il voto farà da monito anche al sindaco Marco Fabbri, che era candidato con il Pd. Il centrodestra ha conquistato il 68,78% dei voti, con la Lega oltre il 50% e capace di esprimere la candidata consigliera con più preferenze: Veronica Negri che quasi doppia lo stesso Fabbri (1.262 contro 777). Nella città che aveva visto il M5S conquistare l’amministrazione, il candidato grillino è fermo a 47 voti (3,15%).

Copparo. Dopo il successo delle amministrative, rimane chiaramente spostate verso destra anche Copparo, dove Borgonzoni ha preso il 56,64% delle preferenze contro il 38,88% di Bonaccini. Qui la Lega è al 43,69%, mentre il Pd non arriva al 30.

Fiscaglia. Anche nel nuovo comune di Fiscaglia il centrodestra vince agilmente con il 55,85% dei voti, contro il 39,15 incassato da Bonaccini. La Lega è il primo partito.

Goro. Ancora Delta, ancora una clamorosa vittoria per la destra, la più ampia della provincia (seppure con numeri assoluti ovviamente molto bassi). A Goro la Borgonzoni ha convinto il 77,38% degli elettori (1.666), mentre Bonaccini rimane sotto il 20%. Qui la Lega ha conquistato 1.249 voti (59,53%).

Joalanda di Savoia. Nel paese che ha dato origine a uno degli ultimi scandali pre-voto, quello dell’audio di Bonaccini (mai fatto uscire, se non per trascrizione realizzata su Facebook dal sindaco Paolo Pezzolato), il centrodestra vince con 887 voti, pari al 60,75%. La Lega è il primo partito, ma l’ex sindaco e oggi vice Elisa Trombin fa il pieno di preferenze: 248. Bonaccini arriva.  34,59% (505 voti).

Lagosanto. Oltre quota sessanta anche a Lagosanto per la Borgonzoni, che arriva al 65,48% (e Lega primo partito). Bonaccini si ferma al 28,92%.

Masi Torello. Altra vittoria netta per il centrodestra anche a Masi, dove la candidata della Lega prende 926 voti, che valgono il 68,59% del totale. Bonaccini al 26,37%.

Mesola. Netto anche il risultato di Mesola: Borgonozoni al 65,44%, contro Bonaccini fermo al 30,08%. Qui la Lega è sopra il 50% delle preferenze di lista.

Ostellato. Anche laddove alle amministrative aveva retto il centrosinistra, alle regionali sfonda la destra. A Ostellato Borgonzoni prende il 59,66% dei voti, mentre Bonaccini si ferma al 34,57%. Alla Lega il 47,63% delle preferenze.

Poggio Renatico. Più combattuta la sfida a Poggio Renatico, ma il centrodestra rimane sempre avanti in sicurezza. Qui per Borgonzoni c’è il 53,84% dei voti, contro il 41,91% conquistato da Bonaccini. Lega primo partito, sopra il 40%.

Portomaggiore. Vittoria corposa anche a Portomaggiore per Lucia Borgonzoni (56,43%) e per la Lega che si prende il 43,10% dei voti. Bonaccini rimane al 39,27%.

Riva del Po. Il nuovo comune di Riva del Po si sposta decisamente a destra alle regionali, regalando il 61,22% delle preferenze alla candidata leghista (il partito di Salvini prende oltre il 47% dei voti). Bonaccini al 33,76%.

Terre del Reno. Anche nel paese dell’Alto Ferrarese la Lega tiene e la Borgonzoni conquista il 60,25% delle preferenze (46,85 per il partito). Bonaccini fermo al 35,75%.

Tresignana. Il nuovo Comune nato dalla fusione tra Tresigallo e Formignana premia la Borgonzoni con il 55,29% dei voti, ma qui la Lega, pur essendo il primo partito non distanzia troppo il Pd (in ballo circa 200 voti di differenza). Bonaccini prende il 40,32%.

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