Politica
24 Gennaio 2020
L'ex funzionario chiama in causa anche l'Ordine dei Medici: "Verificare la deambulazione ridotta". Esposto in procura? "Lo accompagno io, ero autorizzato a fare i controlli"

Pass disabili, Bertoncelli: “Lodi faccia vedere il certificato”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Il certificato che ha mostrato alla stampa non dà titolo ad avere il contrassegno disabili”. È una sorta di autogol, a detta di Fausto Bertoncelli, quello tirato dal vicesindaco Nicola Lodi che ha convocato i giornalisti per “chiarimenti relativi al proprio pass disabili“, rilasciato nel 2006 e rinnovato poi in maniera permanente ogni cinque anni per “limitazione funzionale alla deambulazione per patologia rachidea”.

“Quella certificazione non autorizza il contrassegno – spiega l’ex responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale – perché il certificato della commissione di prima istanza vale solo per l’invalidità al 100%, sotto questa soglia (in questo caso c’è una ‘riduzione della capacità lavorativa pari al 46%‘, ndr) per avere il Cude bisogna recarsi all’ufficio dell’Ausl in Fausto Beretta che sottopone la persona alla visita e rilascia il certificato medico legale attestante la capacità di deambulazione sensibilmente ridotta o la cecità/ipovisione”.

In quella sede, “viene attestato il contrassegno disabili temporaneo, valido sotto i cinque anni con rinnovo fatto dalla commissione Ausl, o permanente con durata quinquennale, rivedibile con il certificato del medico di base”. Ed è qui che Bertoncelli vuole vederci chiaro: “Sarebbe opportuno vedere il certificato dell’ultimo rinnovo, in cui il medico di famiglia ha certificato la persistenza della deambulazione sostanzialmente ridotta“.

E mentre l’ex funzionario esprime la volontà di “chiedere al presidente dell’Ordine dei Medici di fare chiarezza e verifica in questo senso, anche se le normative vigenti danno discrezionalità ai medici sulla valutazione della deambulazione sensibilmente ridotta”, il vicesindaco è pronto a presentare un esposto in procura. “Lo accompagno io, tanto non ho niente da nascondere – provoca Bertoncelli -, anzi se vuole un confronto sul tema della disabilità sono a disposizione in qualsiasi momento, anche oggi, chiedo solo che sia un incontro pubblico e trasmesso in diretta Facebook come è solito fare”.

L’accusa di Lodi è di aver richiesto documenti sensibili senza averne la titolarità o l’incarico. “Si sarà perso l’atto firmato dal dirigente Luca Capozzi, con cui mi autorizza l’accesso ai dati dei contrassegni disabili presso l’ufficio permessi del Comune, archivio di Musa, anagrafe (portale Uniss) e portale dell’Agenzia delle Entrate per adempiere alle verifiche necessarie per il rilascio e la gestione successiva dei Cude”, come si legge nel verbale datato 24 maggio 2018.

“Controllo richiesto dal comitato disabili e iniziato nel 2017 con Ferrara Tua – ricorda Bertoncelli – da cui sono emersi cento contrassegni ritenuti anomali, da sottoporre a nuovi accertamenti sanitari. Con l’Ausl avevamo già organizzato di dividerli in quattro gruppi per verificare la richiesta di rinnovo, ma poi l’indagine è rimasta nel cassetto perché nessuno ha firmato il verbale per dare il via libera alle visite”.

Il Cude, è bene precisarlo, è rilasciato dal Comune di Ferrara e quindi “la verifica dei contrassegni spetta all’amministrazione comunale e non alle forze dell’ordine” ribadisce l’ex responsabile che chiede anche una revisione delle modalità dell’ufficio permessi che “come prassi fino a pochi mesi fa inviava a macero tutte le pratiche antecedenti cinque anni, per questo in assenza del certificato medico che ha dato origine al contrassegno è difficile verificare la persistenza dei requisiti“.

E sull’atteggiamento ricattatorio segnalato dal vicesindaco? “Non ho mai ricattato nessuno, gli attriti avuti in passato non sono di natura politica ma tecnica sui parcheggi, e soprattutto non ho mai chiesto un ruolo dirigenziale, al contrario il rappresentante del Comitato Ferrarese Area Disabili ha sempre chiesto che il responsabile dell’ufficio avesse un ruolo paritetico e autorevole all’interno dell’iter tecnico-amministrativo. L’ufficio ha sempre tenuto un comportamento corretto, avevo anche dato la mia disponibilità a formare la nuova geometra che ha vinto la selezione. Ma ora basta, con questa amministrazione non voglio più averci niente a che fare”.

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