Politica
24 Gennaio 2020
Il vicesindaco contro Bertoncelli: "Non cedo al ricatto, farò esposto in procura". Ma c'è solo il primo certificato di 14 anni fa, "la commissione medica non ha chiesto altre visite"

Pass disabili dal 2006, Lodi: “Non mi hanno mai chiamato per la revisione”

di Elisa Fornasini | 4 min

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“Non cedo al vergognoso ricatto politico di Bertoncelli, il mio pass invalidi è regolare ed è stato legalmente rilasciato nel 2006 con una percentuale di invalidità del 46%, che ad oggi è non meno del 70%”. Una percentuale che in questo caso il vicesindaco Nicola Lodi si è autodiagnosticato, perché “da quando mi è stato rilasciato il contrassegno, sempre rinnovato, la commissione medica non mi ha mai chiamato per la revisione”.

Con in mano la certificazione della “commissione di prima istanza per l’accertamento degli stati di invalidità civile, cecità e sordomutismo”, timbrata nel 2006 dall’Ausl che ha rilevato le “infermità sensoriali, cardiocircolatorie, traumi del traffico e altre cause“, accertando una “riduzione della capacità lavorativa pari al 46%”, ‘Naomo’ Lodi è pronto a presentare un esposto in procura “per vedere se si ravvisano reati” nella condotta dell’ormai ex responsabile area disabili Fausto Bertoncelli che ha segnalato di essere stato “cacciato per pressioni del vicesindaco”.

“Non è piacevole difendersi da una persona cattiva che usa questi metodi ricattatori, che non mi appartengono, per ottenere a pochi giorni dal voto un lavoro da dirigente che non avrà mai senza laurea” attacca il vicesindaco che reputa l’accusa “gravissima, la peggiore mai ricevuta” perché riguarda “questioni personali riservate alla sfera familiare”, come l’incidente stradale che “nel 2004 mi ha provocato la frattura di tre vertebre. Ho subito tre interventi alla colonna dorsale, due sono riportati nel verbale, per il terzo dovrei farmi la radiografia insieme a voi”.

Chi ricorda Naomo rincorrere gli spacciatori o gettare materassi dalla cima del Palaspecchi non ha comunque falsi ricordi. “Posso correre e camminare, non è detto che si debba essere per forza in carrozzina, ci sono disabilità che uno non vede come i trapiantati di cuore. Ho una invalidità dichiarata permanente e una esenzione a vita per l’uso della cintura di sicurezza”.

Il problema segnalato dall’ex responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale sta proprio nel trovare i certificati medici. “Bertoncelli non può avere accesso ad alcun tipo di documentazione dei permessi disabili, ha chiesto spesso di venire in possesso dei certificati medici ma non ne ha la titolarità, è un geometra non un medico e non può imporre le persone ad andare a una visita”.

La revisione può essere disposta dalla commissione medica o da altra amministrazione, ma non è mai avvenuta in 14 anni. “Non mi hanno mai chiamato – confessa Lodi -, ad oggi potrei richiedere la revisione e vi assicuro che la mia percentuale di invalidità è non meno del 70%. Ho capacità di deambulazione e sensoriali sensibilmente ridotte, per questo il primo permesso temporaneo valido tre anni, da marzo 2006, è stato rinnovato con un permesso permanente con durata 5 anni, mai sospeso. Ho il documento del primo rilascio, la certificazione è nell’archivio dell’Ausl”.

Il Comune, per i contrassegni con durata quinquennale, richiede il certificato originale rilasciato dal medico curante che conferma il persistere delle condizioni sanitarie che hanno determinato il rilascio del contrassegno, il certificato Inps – commissione medica superiore per disabile permanente con esonero da future visite di revisione con invalidità 100% e certificato commissione di prima istanza con invalidità 100%. È per i contrassegni con durata inferiore ai 5 anni che basta il certificato originale rilasciato dall’ufficio medico legale dell’Azienda Usl attestante la capacità di deambulazione sensibilmente ridotta.

Era appunto questa l’anomalia segnalata da Bertoncelli, che “mi ricatta da tre anni, parla di un’indagine su cento contrassegni ritenuti anomali, da sottoporre a nuova visita, ma l’unico uscito è il mio e io non ho mai ceduto a compromessi. Anzi ho usato la polizia locale per multare persone che usavano il Cude intestato a moglie e parenti, questo si chiama verificare”.

A detta del vicesindaco, che si dice “totalmente in buonafede”, anche la presa di posizione del Comitato ferrarese area disabili è una “strumentalizzazione imposta da Bertoncelli, sono stato contattato da altri disabili che hanno capito che Fausto sta scaricando rabbia su una persona che non c’entra nulla. Strumentalizzare una vicenda personale per fini politici è da vigliacchi“.

L’ufficio non è in sofferenza – assicura Lodi -: ha il dirigente Capozzi, una nuova dipendente, altro personale che possiamo inserire, un nuovo centro in via Marconi in una struttura accessibile, più ampia e comoda da raggiungere con l’auto. Non potendo fare la terza proroga per il rischio di danno erariale, abbiamo aperto la selezione e l’unica persona che non ha partecipato è proprio Bertoncelli, ho un audio in cui dice che in Regione guadagna di più. Abbiamo chiesto una consulenza o una collaborazione, in vista dell’imminente commissione in cui discuteremo norme più stringenti sulle targhe di accesso alla Ztl, ma Bertoncelli desidera fare il dirigente e intanto sta facendo campagna elettorale per Bonaccini”.

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