Bondeno. Si riaccende l’ultimo fuoco. Il 2020 inizia con una buona notizia per tutti gli amanti del mondo celtico: il Bundan si farà anche quest’anno e probabilmente anche negli anni futuri. L’addio del Bundan Celtic Festival, paventato all’inizio della quindicesima edizione, è stato scongiurato grazie all’affetto dimostrato da migliaia di appassionati che ha convinto gli organizzatori a tornare nella golena del Po, “perché il simbolo della kermesse celtica per antonomasia è destinato ad essere raffigurato nella golena di Stellata ancora per lungo tempo“.
La decisione di riconfermare la manifestazione, viva e vegeta anche per l’edizione del 2020, era nell’aria, anche se molti l’avevano interpretata come una semplice indiscrezione. Una notizia che certamente non mancherà di rallegrare i tanti frequentatori della rievocazione estiva della presenza dei celti lungo le rive del Po, che si svolge periodicamente nella golena della Rocca Possente.
L’edizione del 2019 era stata certamente una delle più articolate e spettacolari di sempre, e pareva destinata a rimanere il canto del cigno della kermesse, ma a grande richiesta il Bundan si farà regolarmente anche durante la prossima estate.
È stato lo stesso presidente dell’associazione organizzatrice, Diego Zaniboni, a certificare la continuazione del Bundan: “Abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, e il vicesindaco con delega alla promozione del territorio, Simone Saletti – spiega il presidente di Teuta Lingones – per capire come proseguire lungo questa avventura che dura ormai da 16 anni. L’organizzazione si era impegnata per creare un grande evento nel 2019, che potesse rappresentare la degna conclusione della manifestazione nata per volontà di alcuni intrepidi appassionati, diversi anni fa”.
“Non voglio dire che sia stato il Bundan Celtic Festival più bello di sempre, ma certamente le energie che sono state profuse la scorsa estate sono andate nella direzione di rendere indimenticabile quella che pensavamo fosse l’ultima accensione del fuoco sacro, ed il resto della festa – racconta Zaniboni -: i concerti, la gastronomia, lo spettacolo di rievocazione storica con figuranti arrivati da tutte le parti d’Italia. Vedremo di continuare su questa strada anche per l’edizione 2020“.
Cosa ha fatto cambiare idea all’organizzazione è presto detto: “Siamo stati letteralmente sommersi da messaggi, post su Facebook e comunicazioni arrivate su tutti i social, dove è stato aperto un hashtag #SaveTheBundan – ripercorre Zaniboni –. Durante le giornate dell’ultima edizione, poi, su un albo sono state raccolte firme, in una sorta di petizione. In pochi giorni sono state raccolte migliaia di sottoscrizioni, con messaggi di stima e richieste affinché il Bundan possa continuare ad esistere. C’è chi ha scritto piccole poesie, altri hanno corredato i messaggi con rappresentazioni artistiche”.
“Davvero un attestato di affetto che non poteva lasciarci indifferenti – rivela l’organizzatore –. Alla fine, parlando con Alan Fabbri, con Marcello Micai e tutti gli altri co-organizzatori della rassegna, abbiamo deciso di proseguire questa avventura, che rappresenta comunque un elemento in grado di creare indotto per il territorio, per le attività commerciali e ricettive, senza contare la grande partecipazione e adesione di tutto il mondo del volontariato locale”.
Insomma, anche quest’anno il Bundan si sta preparando a stupire: l’appuntamento è per il 17, 18 e 19 luglio nella golena del Po di Stellata, dove druidi, ninfe e guerrieri torneranno ad essere di casa e probabilmente rimarranno ancora a lungo.
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