Politica
7 Gennaio 2020
Tappa nell'Alto Ferrarese per il leader della Lega che per attaccare il Pd mette alle berlina il suo ex ministro Centinaio sulla cimice asiatica: “Siam veramente su Scherzi a parte”

Salvini si punge con la vespa killer

Matteo Salvini (foto Alessandro Castaldi)
di Redazione | 5 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

di Davide Soattin

“Questa è terra di agricoltura e qualcuno pensava di combattere la cimice asiatica con le vespe killer. Cioè, siam veramente su Scherzi a parte”. E allora sarà così, siamo su Scherzi a parte se Matteo Salvini nella sua tappa vigaranese del tour elettorale per attaccare il Pd sbertuccia se stesso e l’ex ministro leghista delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio: fu proprio lui a proporre di introdurre la vespa killer – la vespa samurai –  per sconfiggere la cimice asiatica, autorizzando la sperimentazione.

Si punge da solo, il leader leghista, non solo sull’agricoltura, ma anche quando parla di edilizia residenziale pubblica vista la nota situazione quantomeno inopportuna di uno dei suoi uomini più forti sul territorio, il vicesindaco di Ferrara: “Ci sono più di 5.000 case popolari vuote perché mancano di manutenzione – dice alla folla degli astanti -. Una delle prime scelte che porteremo avanti se ci darete una mano sarà di dare le case prima agli italiani e poi al resto del mondo, visto che non ce ne sono abbastanza”.

Scivoloni a parte, il pomeriggio di Salvini è iniziato tra selfie (tanti), strette di mano e applausi da Bondeno, giusto in tempo per poter salutare la Befana calata dal tetto del municipio tramite l’ausilio dei Vigili del Fuoco volontari e spiluccare diverse specialità gastronomiche in compagnia del sindaco matildeo Fabio Bergamini (candidato alle regionali), di quello estense Alan Fabbri e dei loro rispettivi vice Simone Saletti e Nicola Lodi, prima di ripartire immediatamente per la seconda tappa di Vigarano Mainarda.

Lì, nella piazza principale del paese, oltre al segretario regionale della Lega Gianluca Vinci, ai candidati alle prossime elezioni regionali Marco Negri, Chiara Montoni, Marco Petazzoni e a una piccolissima contestazione pacifica con tanto di striscione “Salvini Vigarano non ti vuole”, ad attenderlo vi è anche la presidente della provincia Barbara Paron, che l’omaggia con il “saluto istituzionale che si deve a un onorevole della Repubblica” e un libro di poesie di uno scrittore locale “che regalo a tutti quelli che vengono a Vigarano”, prima di salire le poche scalette che lo separano dai suoi seguaci ed entrare in scena sulle note della celebre romanza Nessun Dorma della Turandot di Puccini.

Dal palco, davanti a quasi duecento persone, il Capitano mette subito la quinta e senza perdere tempo si cimenta nel lanciare una prima frecciatina all’attuale governatore: “In questi giorni, vedo che Bonaccini è sempre attaccato a Facebook, dove digita e rosica. Noi in un giorno e mezzo abbiamo girato dieci città e incontrato migliaia di persone, perché è evidente come siamo due mondi ben diversi. Dopo cinquant’anni che uno fa la stessa cosa, penso che sia naturale che si sieda e si chiuda su sé stesso, motivo per cui in tante persone mi stanno chiedendo di vincere per poter aprire le porte dell’Emilia Romagna a tutti”.

“Stiamo parlando – continua l’onorevole leghista – di una regione dove chi merita lavorerà e chi invece non lo merita dovrà trovarsi da fare qualcos’altro. Mi piacerebbe davvero che il 26 gennaio diventasse la giornata della vostra liberazione, della gente per bene, nonostante Bonaccini e Zingaretti dicano che non si può votare Lega perché sennò arrivano i fascisti. Ma sono fermi a settant’anni fa. Qua non ci sono i fascisti, ci sono solo italiani che sono fieri di essere italiani e che vogliono regole, rispetto, disciplina, ordine, pulizia e sicurezza, che non è di destra e nemmeno di sinistra”.

Successivamente, il leader del Carroccio sottolinea ancora una volta il peso specifico delle elezioni di fine mese: “Se in Emilia Romagna si farà una scelta di futuro, orgoglio e coraggio, si potrà cambiare la storia d’Italia, d’Europa e del mondo. Da Washington a Bruxelles, fino a Berlino e Parigi, stanno aspettando per capire che cosa succederà, perché se si vince si viene a creare una prospettiva di vita completamente diversa. Voglio un paese solidale ed accogliente come lo è Ferrara, dando però rispetto e chiedendolo in cambio”.

“Ma se arrivi qui – conclude Salvini – e cominci a dire che non ti piacciono il presepe, il Natale o i tortellini, è giusto che te ne torni a casa tua e fai quello che vuoi. Non dovremo di certo essere noi a cambiare il nostro modo di vivere in base ai capricci dell’ultimo arrivato. Proprio per questo il 26 gennaio sarà una giornata in cui si potrà fare la storia, in cui sarete chiamati a votare per cambiare. Poi tutti quelli che non lo faranno, se per i prossimi cinquant’anni non cambierà niente, stiano zitti e non rompano le palle, perché questa volta la voglia di cambiare c’è per davvero”.

La stessa voglia di cambiamento che è trasparsa dalle parole del segretario comunale di Vigarano, Davide Bergamini: “I cittadini vigaranesi faranno la loro parte, considerando che nelle ultime elezioni europee, a Vigarano, la Lega da sola ha ottenuto il 44% e ha doppiato il Partito Democratico, che da sempre governa il nostro Comune. Siamo per questo convinti che il nostro contributo possa permettere di liberare la regione da un’amministrazione ormai stantia e dare sicuramente nuova linfa”.

Al termine del comizio pubblico poi, dopo aver preso parte a un aperitivo con i sostenitori, la giornata in terra ferrarese di Matteo Salvini si è conclusa con la maxi cena al ristorante la Baita di Vigarano Pieve dove, tra brindisi, cori e altri selfie, insieme a più di duecento ospiti, tra cui diversi volti della giunta comunale estense e della scena politica locale di parte leghista, si è di fatto dato il via al countdown verso le elezioni regionali del 26 gennaio, data destinata a lasciare un solco importante nella storia amministrativa recente della nostra regione.

 

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