Politica
29 Dicembre 2019
L'ex leghista replica a Nicola Lodi: "È stato lui a utilizzare termini offensivi". Attacco di Alcide Mosso contro i "consiglieri spingi-bottoni" 

Anna Ferraresi valuta querele contro il vicesindaco per diffamazione

di Redazione | 2 min

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L’uscita di Anna Ferraresi dalla Lega rischia di finire per vie legali. L’ormai ex leghista, rimasta in consiglio comunale come gruppo misto, sta valutando se querelare il vicesindaco Nicola Lodi per diffamazione a mezzo stampa per via di una “menzogna uscita su un giornale dove il vicesindaco dichiara che ho rivolto epiteti sconvenienti e ripetutamente ai dipendenti del Comune e ai dirigenti del comparto di competenza di Lodi”.

“Forse il vicesindaco sta facendo un po’ di confusione e scambio di persona – ironizza la consigliera -. Tutte le email rivolte a dirigenti ed assessori, come dimostrabile, sono state indirizzate nel rispetto dei ruoli e senza utilizzare mai termini offensivi. Chiederei invece al vicesindaco se lui ha fatto altrettanto nei miei confronti, utilizzando peraltro indirizzi mail istituzionali con termini non propriamente degni di un rappresentante istituzionale”.

In quanto alla squadra del gruppo consiliare, “le critiche che sono state avanzate riguardavano in primis alla “mancanza di squadra”, problemi di comunicazione e totale disorganizzazione – ricorda Ferraresi -. Inoltre le battaglie di “casa mia” , ovvero via Braghini è solo una delle molteplici che riguardano tutto il territorio e la comunità di Pontelagoscuro, da via Ricostruzione, via Isola Bianca, via Miniera e molte altre”.

Sul caso interviene anche Alcide Mosso, consigliere comunale del Carroccio, il quale premette che “‘parole offensive e denigratorie’, se effettivamente pronunciate, sono da evitare in qualunque rapporto. Essendo anch’io consigliere comunale e frequentando l’ambiente politico da oltre quarant’anni, posso dire che ogni partito o movimento si dà determinate priorità, strategie e regole, da condividere con disciplina e onore, consapevoli di far parte di una squadra che deve raggiungere gli obiettivi prefissati, mantenendo la schiena dritta nel rispetto dei propri principi, altrimenti è libero di uscirne”.

“Lo «spingi-bottoni», secondo me, non agisce per disciplina ma per carenza di obiettivi e manterrà tale caratteristica sia in maggioranza che all’opposizione – attacca Mosso -. A chi afferma che alcuni comportamenti dell’attuale Amministrazione Comunale sembrano in contrasto con principi e valori cristiani che io personalmente intendo rappresentare, vorrei rispondere citando Machiavelli: «Può la disciplina nella guerra più che il furore» o anche Nenni: «la lotta politica non si fa con i sentimenti ma neppure con i risentimenti»”.

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