“Prima hanno definito l’Emilia-Romagna “pattumiera d’Italia”, poi hanno sparato numeri in libertà sui siti contaminati. Ancora una volta, la realtà viene stravolta per sfregiare la nostra regione”.
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini reagisce duramente contro le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini e della candidata del Carroccio alla presidenza dell’Emilia Romagna Lucia Borgonzoni, che avevano tirato in ballo anche dati sui siti contaminati a Ferrara. E per “sbugiardare chi sta dando letteralmente i numeri” decide di “riportare fatti veri.
Elenca così il secondo rapporto Ispra 2018, secondo il quale in Italia sono aperti oltre 16mila siti contaminati, con procedimenti in corso, la cui bonifica è un tema nazionale con quale devono fare i conti tutte le Regioni. In Emilia Romagna, riferisce Bonaccini, “i siti inquinati in procedura attiva sono 519, non 847 come dicono Borgonzoni e Salvini, che mescolano i numeri delle bonifiche in corso con quelle chiuse (o per malafede o perché non sanno neppure di cosa stanno parlando)”.
“Borgonzoni e Salvini – attacca Bonaccini – non sanno neppure che il Governo di cui facevano parte fino a pochi mesi fa ha stanziato appena 20 milioni di euro per tutto il Paese per affrontare il problema… L’Emilia-Romagna, contrariamente a quanto affermano improvvidamente i due, non ha alcuna procedura di infrazione europea aperta, è autosufficiente nella gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata supera il 70% ed è la sola regione che conferisce in discarica il 3% dei rifiuti, già sotto la soglia del 10% che l’Unione europea chiede per il 2035”.
Quindi per l’attuale presidente della Regione, che si ricandida per il prossimo mandato, “definire pattumiera d’Italia una regione virtuosa che si vorrebbe addirittura “conquistare” denota solo disprezzo per questa terra, irresponsabilità istituzionale e nessuna conoscenza dei fatti e dei numeri. L’Emilia-Romagna non è perfetta e tante cose vanno migliorate: per farlo bisogna però rispettarla e conoscerla”.
“Nelle varie Regioni sono stati censiti anche i Sin, i siti di interesse nazionale, la cui bonifica è urgente per la grave situazione ambientale e territoriale generata da questi spazi e strutture (vedi mappa dell’Ispra a lato). A ciascuno la libertà di giudicare”.
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