Lettere al Direttore
6 Dicembre 2019

Quello che Guccini ha visto di Ferrara

di Redazione | 4 min

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È quanto ha deciso nei giorni la Corte Costituzionale che ha ritenuto incostituzionale il criterio della residenzialità storica per l'assegnazione delle case popolari relativamente a una previsione normativa della Regione Veneto, ma valido per tutte le amministrazioni italiane

Al Signor Sindaco di Ferrara,

Signor Sindaco,

Le scrivo in riferimento a quanto da Lei dichiarato in seguito a quanto detto da Francesco Guccini su Ferrara e sulla Lega durante in un intervista al Corriere della Sera.

Vede Signor Sindaco, è quanto meno ridicolo che proprio Lei parli di “pregiudizio, fomentatore di odio, che in Italia il Pd cavalca quotidianamente contro la Lega”. È ridicolo perché, a meno che io questa mattina non mi sia risvegliata nel mondo de Le favole a rovescio di Gianni Rodari, mi risulta che chi quotidianamente fomenta odio sia il segretario del Partito a cui Lei appartiene. Mi risulta che sia stato Matteo Salvini ad andare in piazza per urlare ed inveire contro gli immigrati, contro gli stranieri, contro chi ha un pensiero diverso dal suo. Mi risulta che chi ha sottoposto alla gogna mediatica giovani ragazze e ragazzi colpevoli unicamente di aver protestato contro le idee del leader leghista sia stato Matto Salvini, non il Pd (la cui colpa, probabilmente risiede invece nelle sin troppo pallide azioni di contrasto).

Signor Sindaco, su una cosa le do ragione, probabilmente le 9 pagine del programma che Lei ed i Partiti che La hanno appoggiata alle ultime amministrative avete presentato, Guccini non le ha lette. Temo però che Guccini, che è persona estremamente attenta e reattiva rispetto a ciò che capita in Italia ed in Emilia Romagna, abbia sentito altro. Temo che abbia visto e ascoltato il Vicesindaco da Lei nominato che bestemmiava mentre si faceva riprendere all’interno di un campo nomadi; credo che lo abbia visto con la maglietta “+ RUM – ROM”; credo che abbia saputo che tra le fila della maggioranza in Consiglio Comunale siede un Consigliere che ha affermato di voler installare un “trinciarom” sulla sua macchina; credo che Guccini abbia avuto modo di vedere come, dopo che avete più volte affermato di voler risolvere i problemi dei ferraresi, il primo atto della Vostra Giunta sia stato quello di alzarvi lo stipendio; credo che Guccini sappia che il Suo Vicesindaco risiede ancora in una casa popolare nonostante, ad oggi, abbia entrate che gli consentirebbero di poter serenamente prendere in affitto un appartamento e credo anche che sia consapevole che la Sua Giunta ha consegnato le chiavi della Cultura a Ferrara a Vittorio Sgarbi, la cui idea di Cultura è certamente molto lontana da quella di Guccini.

Vede Signor Sindaco è lodevole che Lei si riproponga costantemente di incontrare chiunque. Fa bene, ha ragione. Lei, in qualità di Sindaco è il Sindaco di tutti i cittadini ferraresi, però è bene che Lei tenga anche presente che, non necessariamente, tutti la devono incontrare. In Italia c’è libertà di espressione (grazie alla Liberazione, perché nel Ventennio, purtroppo non era così) ed i promotori del movimento delle Sardine, dal mio personale punto di vista, bene hanno fatto a non incontrarla viste le dichiarazioni che il Suo Vicesindaco e l’Assessore Balboni hanno rilasciato in seguito alla manifestazione di sabato scorso ed alla bella piazza Castello colma di persone. Vede Signor Sindaco, Lei è il sindaco di tutti, ma le elezioni a giugno sono finite 56 a 43 perciò è normale che la piazza si riempia e che ci sia del dissenso in città (soprattutto in seguito a ciò che la Sua Giunta continua a fare e a dire).

Non basta avere origini umili e nonni partigiani per potersi definire antifascisti. I buoni esempi insegnano, ma vanno anche perpetrati con le proprie azioni quotidiane. Lei, la Sua Giunta, il Suo Gruppo Consiliare ed il Suo Partito non fate altro che andare nella direzione opposta a quella dei racconti partigiani che immagino Suo nonno possa averLe raccontato.

Le faccio notare un’ultima cosa Signor Sindaco, io per tutta la mia lettera le ho dato del Lei e a Lei mi sono rapportata sulla base della Sua carica, che fa di Lei un interlocutore a cui è doveroso portare rispetto. Non credo che sia rispettoso dare ad un poeta del “nonno” incapace di apprezzare le novità, per due semplici motivi: il primo è che, personalmente, conosco persone anche molto più anziane di Guccini che sono mentalmente più aperte e fresche di tanti giovani d’oggi; il secondo motivo è che, ad un artista capace di scrivere pezzi come L’avvelenata, La locomotiva o Cyrano, o libri quali il Dizionario del dialetto di Pàvana o alcuni dei suoi romanzi gialli, credo vada tributato un po’ più di rispetto. Questo mi sento di farlo presente al Signor Sindaco, ma soprattutto al musicista che so lei essere e che dovrebbe ben conoscere l’importanza del ruolo di un Maestro.

Guccini sicuramente non ha bisogno di avvocati difensori, probabilmente la parte di ferraresi che non si sentono rappresentati della azioni della Sua Giunta, però (spero), saranno lieti di leggere quanto Le ho scritto. Mi perdonerà se mi prendo qualche riga per darle anche un’ultima spiegazione sul perché chiedo alla redazione di non firmare con il mio nome e cognome questa lettera.

Prima che Lei, o chi per Lei, possa tacciarmi di codardia, ci tengo a specificare che lo faccio perché vorrei che tutti quei ferraresi che come me hanno trovato inopportune le Sue parole possano sentirsi liberi di appropriarsi di quanto Le ho scritto io.

Una delle seimila sardine ferraresi

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