Politica
27 Novembre 2019

La compagna spostata nel settore dell’assessore. I dubbi dell’opposizione

di Redazione | 3 min

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Tra 1300 dipendenti serviva proprio lei. La notizia, già uscita sulla cronaca locale del Carlino, riguarda Anna Rosa Fava, finita a lavorare praticamente gomito a gomito con il compagno, l’assessore alla cultura e alla civiltà ferrarese Marco Gulinelli, titolare della delega che comprende i tre grandi recipienti di Teatro, Ferrara Arte e Ferrara Musica.

Niente di male, anche se è prassi consolidata che tra i tanti uffici e settori disponibili, il coniuge o la persona legata da vincoli affettivi o familiari con un altro dipendente, specie se superiore di ruolo, si faccia trasferire il più lontano possibile per evitare conflitti di interesse in merito a trattamenti e valutazioni.

Anna Rosa Fava, al momento funzionario amministrativo, nella precedente legislatura portavoce del sindaco Tagliani, è stata spostata di recente dal servizio personale con un ordine di servizio interno, senza selezioni interne come accadeva in passato, affermando che “si rende necessario fin da subito disporre di una unità di personale professionalmente qualificato e con esperienza pluriennale, al fine della ottimizzazione della gestione delle relazioni istituzionali e per il supporto alle attività gestionali svolte dalla Fondazione Teatro Comunale, dalla Fondazione Ferrara Arte e Ferrara Musica”. E proprio per le precedenti esperienze come portavoce e per il lavoro svolto all’Urban center, il profilo giusto individuato dal direttore generale è quello di Anna Rosa Fava, al momento in forza all’Area territorio e sviluppo economico.

Motivi che non convincono il precedente assessore al personale, Caterina Ferri, che come consigliere comunale rivolge una interpellanza per chiedere come mai non si sia atteso il 1º gennaio 2020, “data in cui partirà la ridefinizione della macrostruttura organizzativa comunale” per effettuare il trasferimento.

Una incongruenza riguarda poi il motivo per cui Fava “sia stata assegnata in staff al direttore generale, quando nella nuova macrostruttura le Fondazioni suddette risultano inserite nel Settore cultura e turismo”. Altri interrogativi vertono sul fatto “se si siano previste procedure di selezione interna per l’individuazione della persona da attribuire all’ufficio, in coerenza con quanto previsto attraverso gli interpelli per la copertura delle posizioni dirigenziali e le posizioni organizzative” e, qui un dubbio su sviluppi futuri dell’originale trasferimento, “se la collocazione in tale ufficio sia preliminare all’affidamento dell’incarico di responsabile di unità organizzativa, previsto dalla riorganizzazione a far data dal 1 gennaio 2020”.

Da queste questioni discendono altre richieste di chiarimento, in particolare riguardo al futuro del’Urban Center che, nelle linee di mandato del sindaco Fabbri, dovrebbe “diventare il cuore pulsante dell’esperienza della pianificazione strategica” e che “un rinnovato Urban Center, ad alta riconoscibilità e ad alto valore identitario, sarà fondamentale per la buona riuscita del percorso di pianificazione strategica e per la concretizzazione delle azioni previste dal Piano”.

Visto che in occasione della commissione consiliare informativa sulla riorganizzazione della macrostruttura comunale del 30 ottobre 2019, in merito al futuro dell’Urban Center l’assessore al personale Angela Travagli rassicurava rispetto alla volontà della giunta di mantenere l’organico in essere, Ferri chiede al sindaco “come si intenda riorganizzare l’Urban Center, al momento costituito da una sola figura professionale, per realizzare quanto contenuto nelle linee di mandato”.

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