Cronaca
22 Novembre 2019
Un passato difficile per Pierpaolo Alessio che a maggio era stato condannato per estorsione nei confronti dei nonni che lo riaccolsero in casa dopo il primo arresto

Prima in pizzeria dalla mamma, poi l’assurda violenza sulla nonna

di Daniele Oppo | 3 min

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Cresciuto dai nonni in aiuto alla madre lavoratrice e in un legame divenuto sempre più stretto dopo la morte del padre in un incidente stradale due anni fa. Un rapporto strettissimo con la nonna. Ma è proprio su di lei, Maria Luisa Silvestri, che Pierpaolo Alessio ha scagliato tutta la sua violenza, fino ad ucciderla,mentre in auto tornavano a casa, dopo essere stati nella pizzeria dove lavora la mamma, gestita dal suo compagno.

Il 22enne di Pontelagoscuro, che ora si trova in carcere, era in stato di alterazione psicofisica quando è stato preso in carico dai carabinieri del Norm. Probabilmente aveva abusato di sostanze alcoliche e anche per questo sono stati disposti degli esami ematici.

All’arrivo in caserma del suo avvocato – Pasquale Longobucco – verso l’una di notte, non sapeva ancora cosa avesse fatto davvero: “Si è avvalso della facoltà di non rispondere perché in stato confusionale, non aveva ancora percepito cosa era successo, sono stato io a dirglielo”, spiega il legale. Una situazione delicata, di cui sono resi conto subito anche il pm Barbara Cavallo e i carabinieri che “hanno collaborato in maniera perfetta”, ammette l’avvocato. Alla fine si è deciso di far intervenire i sanitari per riuscire a calmarlo medicalmente ed evitare che potesse farsi del male.

Alessio ha un passato difficile alle spalle, non solo familiare. Nonostante la giovane età ha già avuto problemi con la giustizia. Nel luglio 2018 fu proprio la nonna a cercare ‘salvarlo’, non dando conferma al racconto del marito che invece accusava il nipote di avergli estorto dei soldi con violenza e minacce. Il 22enne venne arrestato in flagranza per tentata estorsione, ma l’arresto non venne convalidato. In quell’occasione ancora il nonno raccontò anche di precedenti episodi che hanno portato alla condanna di Alessio a 3 anni di reclusione arrivata a maggio di quest’anno (e pende un appello). I soldi – circa 600 euro in tutto – li chiedeva per comprare vestiti, ma anche per saldare piccoli debiti per l’acquisti di marijuana. Nel luglio scorso  giudice, pur non convalidando l’arresto per la tentata estorsione, disposte la misura cautelare dei domiciliari nell’abitazione della mamma, commutati poi nell’obbligo di firma, per tornare libero da inizio anno 2019. E i nonni diedero la loro disponibilità ad accoglierlo nuovamente in casa.

La salma della signora Silvestri è stata portata all’istituto di medicina legale, ed è molto probabile che venga disposta un’autopsia. I carabinieri hanno eseguito alcuni rilievi e sequestri per cercare di capire bene quale sia stato il movente di un gesto così violento e improvviso, verso una persona così affezionata a lui e che anche in tribunale ha sempre cercato di ridimensionare le accuse nei suoi confronti. Al momento la pista più verosimile è quella di una lite ancora una volte per i soldi, forse per l’acquisto di stupefacenti o per saldare dei debiti.

Entro venerdì il pubblico ministero invierà tutti gli atti al giudice per le indagini preliminari che poi fisserà l’udienza di convalida dell’arresto.

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