Cronaca
20 Novembre 2019
Un uomo di 79 anni accusato per la morte di Vittorio Boari avvenuta in un incidente a gennaio 2016. A dicembre la sentenza

A processo per lo scontro mortale sull’Adriatica

di Daniele Oppo | 1 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

(l’auto della vittima)

Il giudice dovrà valutare ben quattro consulenze tecniche prima di decidere. Il pm ha intanto chiesto un anno di reclusione per A.S., un uomo di 79 anni a processo per la morte di Vittorio Boari, avvenuta il 31 gennaio del 2016 sull’Adriatica a seguito di uno schianto auto-Suv.

L’imputato – difeso dall’avvocato Rosalia La Barbera – è accusato di non aver mantenuto una velocità adeguata mentre viaggiava a bordo di un Suv Toyota, non riuscendo così a frenare per tempo ed evitare lo scontro con la Fiat Punto della vittima, che si stava immettendo sulla statale provenendo da via dei Prati.

L’impatto avvenne proprio nella fiancata sinistra della Punto, sul lato su cui si trovava Boari (la cui famiglia si è costituita parte civile), non lasciandogli scampo: morì infatti sul colpo.

Quello della velocità è uno dei punti contestati dalla difesa del 79enne, che ha chiesto l’assoluzione. Il giudice Sandra Lepore ha rinviato al 10 dicembre per le repliche e la lettura della sentenza.

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