Ferrara Arte non ha bisogno di presentazioni. Ma la sua situazione attuale pare alquanto nebulosa. A notarlo è la consigliera comunale Pd Ilaria Baraldi che presenta un’interpellanza al sindaco Alan Fabbri che “in molte occasioni, in campagna elettorale e dopo il suo insediamento, ha annunciato grandi cambiamenti in fatto di nomine, assunzioni e organizzazione”.
Ma “a cinque mesi dall’insediamento non vi è ancora nessuna decisione ufficiale circa la direzione di Ferrara Arte e del nuovo consiglio di amministrazione”, a parte la conferma della direttrice Maria Luisa Pacelli e la proposta di candidatura di Vittorio Sgarbi alla presidenza.
“Pertanto oggi non è dato sapere chi decida, né se il vecchio cda che dovrebbe essere decaduto abbia ancora qualche funzione e responsabilità – spiega Baraldi -. Anche rispetto alle nuove assunzioni non si hanno notizie circa i profili cercati e selezionati, con la conseguenza che ad oggi pare tutto in fase di stallo“.
Ciò, secondo la consigliera dem, “inevitabilmente comporta una impossibilità di programmazione (quali sono i progetti successivi alla mostra su De Nittis?) della proposta culturale, con conseguente – almeno apparente – paralisi degli uffici e del personale ad essa preposti. E la mancata programmazione impedisce anche ai privati (e in particolare albergatori e promotori turistici) di potersi organizzare avendo il tempo necessario per predisporre offerte, pacchetti e proposte turistiche”.
Per questo, Baraldi chiede chiarimenti su “quale sia lo stato di fatto circa nomine, assunzioni e progettazione di Ferrara Arte e quali criteri siano stati adottati per le decisioni, in ottemperanza ai principi di trasparenza e merito” di un ente che rappresenta “una delle eccellenze di produzione culturale del Comune di Ferrara, che ha reso la nostra città famosa in tutto il mondo per la qualità delle mostre a Palazzo dei Diamanti e per la serietà, competenze e professionalità delle persone che vi lavorano, con innegabili vantaggi sotto il profilo del marketing territoriale e di sviluppo e diffusione della cultura”.
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