Goro
14 Novembre 2019
La marea sale e sommerge la banchina appena ristrutturata, vaste erosioni del litorale e danni a due strutture turistiche. FdI punta il dito: "Dov'è Bonaccini?". Gazzolo: "Altri 100mila euro per le opere urgenti". CittadinanzAttiva: "Siamo al limite, si rischia un disastro"

Goro e Lidi come Venezia, porto e stabilimenti balneari sott’acqua

di Redazione | 5 min

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Goro. Non solo Venezia sott’acqua. Dopo le intense piogge che hanno interessato gran parte del nord est, compresa la provincia estense, anche Goro e la costa comacchiese sono state sommerse nel corso della notte tra martedì e mercoledì dopo le pesanti mareggiate, in particolare nella zona dei rispettivi porti pescherecci. A Porto Garibaldi il mareografo ha segnato nella notte quota 1.22 metri.

Un risveglio complicato per i goresi e per i tanti lavoratori del comparto ittico, che hanno visto la marea continuare a salire senza sosta: anche in mattinata la banchina in alcuni punti resta mezzo metro sott’acqua, nonostante i recenti lavori di completamento.

Fausto Gianella e Mauro Malaguti

“Lavori iniziati circa cinque anni fa” ricordano Fausto Giannella e Mauro Malaguti, rispettivamente coordinatore locale e provinciale di Fratelli d’Italia. “Il presidente della Regione Stefano Bonaccini indossi un paio di stivaloni e vada a rendersi conto di persona della grave situazione” aggiungono.

“Regione e Comune nel frattempo continuano con lo scarica barile sui fondi: secondo Bonaccini sono stati stanziati da tempo e secondo l’amministrazione non si trovano per ultimare i lavori, tant’è che ogni anno si ripete il problema con rischi gravi per tutti. Martedì sera due pescherecci si sono arenati con lo scafo sulla banchina e si è rischiato di perdere le barche, questa mattina un’altra imbarcazione si è capovolta” riportano Malaguti e Giannella.

Intanto a preoccupare i pescatori è un nuovo allarme mareggiate – e la relativa allerta gialla della Protezione Civile, valida dalle 12 di mercoledì -, che potrebbero nelle prossime ore complicare ulteriormente la situazione a Goro come nei Lidi di Comacchio, dove diversi sono gli stabilimenti balneari (non protetti dalle ‘dune invernali’) interessati nella scorsa notte dagli allagamenti.

Danni per erosione si sono verificati in particolare a Lido di Spina (tratto Piramidi-Jamaica) e nella pineta di Volano, dove sono state colpite anche le dune arginali in alcuni tratti.

A fronte di un evento a tutti gli effetti calamitoso, la Regione ha annunciato immediati interventi per ricostruire la duna invernale a protezione dei Lidi, in particolare di Nazioni e Volano, mettendo a disposizione risorse per 100mila euro da aggiungersi ai fondi già previsti per i ripascimenti primaverili.

Ad annunciarlo l’assessore Paola Gazzolo: “I mezzi sono all’opera per riparare i danni causati nel corso della notte provocando vaste erosioni del litorale e danni a due strutture turistiche. La Protezione civile regionale sta monitorando la situazione in stretto coordinamento con gli enti locali”.

“Le ulteriori risorse messe a disposizione – aggiunge l’assessore regionale – saranno destinate a tali opere urgenti, a ricostruire la prima difesa a mare e evitare così allagamenti degli abitati in caso di nuove mareggiate, contribuendo anche a rispondere alle necessità evidenziate dai bagnini e dai loro rappresentanti”.

“L’evento meteo eccezionale che si è verificato nelle scorse ore – sottolinea infine Gazzolo – ha però anche messo in luce il ruolo strategico dei lavori svolti nel 2019 per la difesa della costa: le palificate realizzate hanno protetto il litorale, garantendo tra l’altro di recuperare 10 metri di spiaggia. Lungo tutto quel tratto, sia la duna che la pineta non hanno subito danni: è la dimostrazione del valore della prevenzione e la conferma della necessità di proseguire nella strategia per la costa che la Regione ha deliberato e condiviso con gli operatori economici”.

Anche l’associazione CittadinanzAttiva – Consulta Popolare San Camillo, che da tempo svolge attività di monitoraggio ambientale e di intervento ecologico nei punti di confine del territorio comacchiese, con particolare riferimento allo scanno di Comacchio a nord e alla sacca di Bellocchio con il canale Gobbino a sud, ritiene opportuno mettere in evidenza alcune criticità del territorio.

Il bagno Isa, a Lido di Volano, è perennemente soggetto a ingressioni marine. La contigua barriera dunosa costiera, a sud del bagno Isa, che protegge la riserva naturale Pineta di Volano, recentemente interessata da interventi regionali di protezione civile, ha retto all’urto del moto ondoso ma il livello del mare ha raggiunto la sommità della barriera.

Siamo al limite: un piccolo cedimento potrebbe causare un disastro paragonabile o peggiore dell’alluvione del 1966 – riporta il rappresentante Giovanni Gelli -. Lo scanno di Comacchio (una lingua di sabbia, bosco, laghetti ed erbe lagunari che si distende verso nord per oltre 1,5 km a partire dal bagno Cormorano) in pratica è abbandonato a sé stesso e pare deputato ad ospitare i rifiuti marini più che a rappresentare un sito di importanza comunitaria Mab Unesco. Non risultano, per quanto è dato sapere, interventi di manutenzione ambientale da decenni. Lo scanno viene utilizzato come cava di sabbia per il ripascimento dell’arenile e, negli ultimi 17 mesi, ha subìto almeno tre prelievi di sabbia. Recentemente i lavori regionali di protezione civile sono stati sospesi per cui il mare ha trovato facile ingresso nello scanno attraverso l’apertura della duna praticata dall’escavatore che staziona da giorni nei pressi”.

“È evidente che la situazione della costa è molto delicata e preoccupante – è il monito di CittadinanzAttiva -. Servono interventi coordinati da parte degli enti pubblici di gestione e di sorveglianza. Occorre non solo tutelare la costa rispetto alla quantità di sabbia ma anche governare in modo equilibrato gli interessi economici di quanti svolgono attività su tale fragile ambiente. Il master plan della costa, di cui tanto si parla ma di cui non è chiara l’esistenza o meno, dovrebbe conseguire questi obiettivi”.

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