Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
Era stato querelato per diffamazione dall'azienda per la quale lavorava a Bondeno ma il Tribunale di Mantova lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato ritenendo la volontà di diffamare "palesemente assente"
Continua il problema dello spaccio in Gad e la conseguente opera di deterrenza delle forze dell'ordine. I carabinieri, transitando nei pressi del parchetto di via Porta Catena, nota un giovane che si avvicina a un uomo seduto su un muretto del parco.

Piazza San Carlo a Torino. Foto di chensiyuan/CC BY SA 4.0/WikimediaCommons
Risarcita poco prima che si costituisse parte civile nel procedimento penale in corso per i tragici fatti di piazza San Carlo a Torino, dove il 3 giugno 2017 veniva trasmessa sul maxi schermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid e migliaia di persone sono rimaste ferite a causa del panico generato dall’esplosione di petardi e da un finto allarme terrorismo.
Una ragazza ferrarese di 32 anni, assistita dall’avvocato Gianni Ricciuti, ha infatti trovato un accordo con le società assicurative che seguono il Comune di Torino e l’Ente Tursimo del capoluogo piemontese.
È un fatto non scontato, perché Comune, Ente e Prefettura di Torino decisero di non aderire alla richiesta di mediazione avanzata lo scorso anno dall’avvocato mandando una comunicazione in cui spiegavano che non si ritenevano responsabili per quanto accaduto.
Le cose sono presto cambiate: “Mi stavo accingendo a presentare la costituzione di parte civile – spiega l’avvocato Ricciuti – ma prima che ciò avvenisse sono stato contattato dal legale delle compagnie assicurative”. La trattativa si è conclusa con un accordo per alcune migliaia di euro di rimborso.
“La ragazza era insieme al ragazzo quella sera – racconta l’avvocato -, si tenevano per mano, e poi sono stati separati dalla folla, lei è caduta e non è riuscita a rialzarsi, è stata calpestata e il peso di alcuni corpi che le sono passati sopra ha fatto sì che si infilassero dei pezzi di vetro nella coscia destra che le hanno lesionato la gamba e la hanno costretta a un piccolo intervento chirurgico. Abbiamo trattato con il legale delle assicurazioni che ha mostrato grande disponibilità e correttezza e abbiamo trovato la quadra per una somma che riteniamo congrua. Per questo non andremo avanti in altre sedi”.
Siamo soddisfatti, nonostante la paura e il disagio recati – conclude Ricciuti che segue anche altri due casi di ferraresi rimasti coinvolti nel drammatico fuggi-fuggi in piazza -. Noi possiamo tirare un sospiro di sollievo, purtroppo altri sono morti o sono costretti in sedia a rotelle e un doveroso pensiero va anche a loro”.
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