Recensioni
28 Ottobre 2019
Oltre settanta capolavori dalla metà dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento con Van Gogh, Monet e Degas

A Palazzo Zabarella la Mellon Collection of French Art

di Redazione | 2 min

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A Palazzo Zabarella di Padova, la Fondazione Bano torna a stupire nel modo più artistico possibile dando vita, dal 26 ottobre 2018 all’1 marzo 2020, ad un nuovo progetto espositivo che, come molte altre esposizioni che l’han preceduto, intende presentare alcune delle collezioni private più prestigiose al mondo, divenute poi pubbliche.

Stavolta si tratta della Mellon Collection of French Art proveniente dal Virginia Museum of Fine Arts che offrirà per l’occasione oltre settanta capolavori di Edgar Degas, Claude Monet e Vincent van Gogh, in primis, ma anche di Eugène Delacroix, Pablo Picasso e altri, un arco cronologico che dalla metà dell’Ottocento, giunge fino ai primi decenni del Novecento, un periodo compreso tra il Romanticismo e il Cubismo, passando attraverso la straordinaria stagione dell’Impressionismo, insomma gli ‘amori’ di una vita dei coniugi Paul e Rachel ‘Bunny’ Lambert Mellon, due tra i più importanti e raffinati mecenati del Secolo Breve.

La mostra è curata da Colleen Yarger, capo dipartimento ad interim e curatrice del catalogo della Mellon Collection.

Tra le prime opere che accolgono il visivo fruitore, in parete, si ammirano Mounted Jockey (Fantino a cavallo) di Théodore Géricault e Young Woman Watering a Shrub (Giovane donna che annaffia un arbusto) di Berthe Morisot, due lavori, scelti non a caso, di un uomo e di una donna, un ‘tocco al femminile’ per eccellenza, che la dicon lunga sul filo rosso che informò il tipo di collezione dei Mellon, marito e moglie.

Si prosegue con nature morte, paesaggi – il vedutismo fu un altra delle loro passioni – con pezzi di Van Gogh, Bonnard, Utrillo ed il suo sempre incredibile ed unico cromatismo, ma anche ‘visioni’ quasi domestiche giocate tra strade, vicoli, i luoghi meno noti ma non per questo meno significativi della Ville Lumière, fonte inesauribile di ispirazione per l’Arte e non solo.

L’iter continua con i quadri di figura umana ed i ritratti, per mano di grandi come Gustave Courbet, Edgar Degas, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, tra gli altri…

Poi, oltre alle testimonianze impressionistiche, si arriva alle vedute di interni di Felix Vallotton, Henri Matisse, Paul Gauguin, Raoul Dufy per giungere alle avanguardie cubiste di Picasso, ma ‘ripassando’ per la dolce Giverny di Monet, il piccolo pointillisme di Seurat fino alla luce ed al colore quasi assoluti di Vincent Van Gogh.

Una piccola grande apoteosi di capi d’opera che si chiude sommessamente, quasi, con ancora Monet e poi Renoir ed il delicato Degas.

Da non perdere.

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