Politica
22 Ottobre 2019
Tra gli investimenti previsti dalla variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale non figura alcun intervento per il piano di Lodi. Colaiacovo (Pd): “Non ci sono a disposizione atti nell'ambito della rimozione delle sedute”

Dopo le panchine niente: ancora nessun soldo per ‘Parchi sicuri’

di Daniele Oppo | 3 min

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Le panchine sono state rimosse da agosto e alcune sono state ricollocate altrove, a metà settembre è stata annunciata la recinzione dei parchi e la loro chiusura in orario notturno. Ma l’operazione ‘Parchi sicuri’ avviata dal vicesindaco Nicola Lodi sembra fermarsi a questo: rimozioni e annunci. Almeno così traspare dopo la seduta di lunedì del Consiglio comunale.

Non sembra infatti essere esistente in un atto amministrativo specifico relativo all’operazione: “Gli uffici ci hanno risposto che non ci sono a disposizione atti nell’ambito della rimozione delle panchine”, afferma il consigliere comunale del Pd Fracesco Colaiacovo intervenendo in assemblea. Nessun provvedimento dunque che renda controllabile dai cittadini l’operato dell’amministrazione, un piano d’azione, un progetto. E, come annunciato dal presidente Lorenzo Poltronieri, ‘Naomo’ non si è preso neppure la briga di rispondere nei tempi prestabiliti all’interpellanza sul tema presentata da Dario Maresca (Gente a Modo).

Di più, perché neppure nella seconda variazione di bilancio da 3 milioni e mezzo di euro presentata dall’assessore Matteo Fornasini (e poi approvata con il voto favorevole della maggioranza e di Tommaso Mantovani del M5S) ci sono fondi destinati a ‘Parchi sicuri’, alle recinzioni o altre misure dell’annunciato piano per la sicurezza. Lo fa notare ancora Colaiacovo: “Non vediamo nulla su ‘Parchi sicuri’, non c’è nessuna voce”. Fornasini, in quel momento lasciato da solo dai colleghi di giunta, abbozza una risposta: “Non sono l’assessore competente, ma è un’operazione complessa che richiede investimenti importanti”. Quelli che, ad ora, in tutta evidenza ancora non ci sono. Forse arriveranno con l’ultima variazione, attesa entro il 30 novembre, magari accompagnati da un documento, un atto, un piano che dia contenuto all’operazione annunciata in pompa magna ormai due mesi fa.

L’assessore Fornasini (archivio)

Opere pubbliche. Di investimenti ce ne sono però, e sono importanti – e trovano, loro sì, il plauso della minoranza – per le opere pubbliche. La variazione, attingendo in buona misura dall’avanzo di bilancio lasciato dalla precedente amministrazione, dà il via infatti a interventi per 200mila euro per la riqualificazione del Giardino delle Duchesse e 100mila euro per la fontana di piazza della Repubblica. In più ci saranno i promessi 600mila euro di interventi sulle strade del forese su cui l’attuale maggioranza ha puntato tanto in campagna elettorale, 300mila per quelle cittadine e 350mila euro per la segnaletica.

I risparmi sul costo del personale. Aldo Modonesi – che esprime parere positivo sugli investimenti ma annuncia l’astensione del Pd – alza il sopracciglio sui risparmi nella voce per le spese di personale (circa 77mila euro): “Il saldo è zero, tanto si risparmia, tanto si spende: zero mila euro di risparmio sul personale”, afferma anche in risposta al milione di euro di risparmi vantato dal sindaco Alan Fabbri in recenti interviste.

Secondo quanto verificato da Estense.com con l’aiuto del dirigente del Servizio Personale – Walter Laghi – la tendenza appare quella verso la riduzione dei costi, anche se non più nei termini ancora sbandierati dal primo cittadino. Il suo staff, pur aggiungendo il Capo di Gabinetto non previsto nell’ultimo di tali conteggi, costerà comunque circa 120mila euro in meno all’anno rispetto a quello del sindaco Tiziano Tagliani, ovvero circa 600mila euro (e non più un milione) proiettando il tutto sui cinque anni (comprendendo anche gli oneri a carico del Comune). Modonesi ha fatto cenno anche al ricorso a un esterno per il ruolo di comandante della Municipale come fattore d’incremento dei costi, ma lì sono rimasti stabili perché la ex comandante è tornata al suo ruolo dirigenziale, mentre un altro dirigente è andato in pensione, compensando così un eventuale maggiore costo. Vanno poi aggiunti dei ruoli cessati (pensionamenti o contratti terminati) e non sostituiti, anche se vanno tenuti in considerazione i maggiori costi della giunta che, come si sa, ha deciso di ripristinarsi gli emolumenti massimi, aggiungendo il 10% tagliato nell’ultima amministrazione.

Buone notizie, infine, per sull’Università popolare: l’assessore Dorota Kusiak, rispondendo a un questione time di Mantovani, ha confermato una nuova convenzione e il supporto dell’amministrazione per il nuovo anno di studi.

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