Miriam ha 21 anni, è bella, giovane e forte. Il suo sogno è partecipare all’olimpiade, Tokyo 2020. Si potrebbe allenare serenamente se il Comune in cui vive gli mettesse a disposizione tutto quello che occorre, skatepark, skateboard, sponsor e quant’altro…
Ma partiamo dall’inizio.
All’età di 5 anni Miriam compra il suo primo skate giocattolo; dopo varie cadute si procura quasi subito una bella ferita facciale: come fare per dirlo ad amici e parenti? Semplice, dice una piccola balla, “mi sono fatta male con i pattini a rotelle, tutti i miei amici hanno un paio di pattini”…
In realtà cade usando lo skate, che è molto più difficoltoso di un semplice paio di pattini a rotelle. Finalmente arriva il primo vero skate e a partire dai 13 anni si allena quasi tutti i giorni, cercando luoghi dove costruiscono case per poter sfruttare le cementate fatte dalle imprese.
L’età avanza e col passare del tempo, oltre ad aver lavorato in campagna per acquistare skate di nuova generazione, si specializza maggiormente, diventando sempre più capace ed esperta.
Il luogo a lei più caro per esercitarsi lo trova nel playground del parco verde”Franco Bolognesi” di Copparo.
Lei, autodidatta, raggiunge un livello di assoluta eccellenza, infatti ai primi campionati nazionali femminile svoltisi in Italia il 29 settembre scorso si piazza subito al quinto posto.
Mi altero un pochino con la nuova amministrazione, pensando a questa storia copparese. Davvero vogliamo privare una ragazza di avere speranze per il proprio futuro?
Mi rivolgo alle autorità di questo paese. Aprite uno sportello che possa intercettare fondi europei per lo sport.
Diamo agli adolescenti un’opportunità, sostituiamo e non abbattiamo la pista da skate del parco verde di Copparo.
Oltre a Miriam Zanella (che tra l’altro insegna già a tantissimi praticanti) abbiamo altri ragazzi che cercano di intraprendere questo tipo di attività, facciamo in modo che il sogno di una ragazza di 21 anni possa diventare realtà.
Grazie per aver letto questo articolo...
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