Attualità
19 Ottobre 2019
Incontro pubblico per il malcontento dei cittadini. Il presidente del consiglio Poltronieri: “Coinvolgeremo anche l’Urp”

Mizzana tra inquinamento e rifiuti: “Siamo diventati il pattume della città”

di Redazione | 2 min

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di Cecilia Gallotta

“Non sappiamo com’è messa la nostra acqua, né la nostra aria”. Sono suddivisi in capitoli i ‘problemi di Mizzana’, come espone il portavoce del comitato dei cittadini del quartiere Alberto Dolcetti, con tanto di fascicolo alla mano, all’incontro pubblico di giovedì sera, che sotto le luci soffuse del bar Kamakoa raccoglie una trentina di persone, assieme al presidente del consiglio comunale Lorenzo Poltronieri e al rappresentante dell’opposizione Francesco Colaiacovo.

Al numero uno c’è sicuramente l’inquinamento, acustico e ambientale: “Oltre alle fabbriche in uso, e al petrolchimico – avanza Dolcetti – ci sono anche quelle dismesse, il cui terreno andrebbe bonificato. Senza contare che la nostra zona conta l’insediamento della piccola media impresa, e il passaggio abusivo di autotreni su via Modena, il cui transito è stato più volte sanzionato dai vigili, ma sporadicamente”.

Se per alcune cose “il Comune non può intervenire direttamente, come nel caso della bonifica dei terreni non di sua proprietà, chiediamo quanto meno un aiuto, un sollecito ai proprietari. Dove invece si può intervenire, chiediamo l’incremento dei vigili, la creazione di passaggi pedonali in più su via Modena, e di scomodare l’Ausl, l’Arpae e chi di dovere per fare il punto sulla salubrità della nostra zona”.

Questo anche e soprattutto in vista del fatto che “siamo diventati il pattume della città – riporta il portavoce – : sono venuti persino da Cento a scaricare l’immondizia qui, e ce l’ha confermato un signore stesso, candidamente, quando gli abbiamo chiesto cosa stesse facendo”.

Ciò su cui si può intervenire secondo Dolcetti è poi l’inquinamento acustico, che va ad intrecciare il tema della sicurezza per quanto riguarda il locale ‘Diverso’, che nonostante la sospensione dell’attività imposta dalla Questura, “dapprima di 30 giorni, e successivamente di 60 (ancora in essere, fino all’8 novembre), il locale continua a recare disturbo, tanto da aver spinto i residenti a chiedere un intervento della polizia”.

Tra tutto, il presidente del consiglio Poltronieri assicura per prima cosa una presenza in loco di qui in avanti, prima del vicesindaco e successivamente anche del sindaco: “E’ nostra intenzione coinvolgere anche l’Urp, proponendo una pagina dedicata al nostro quartiere” promette Poltronieri, “il cui punto di ritrovo – propone Dolcetti in ultima istanza – potrebbe essere proprio il locale ‘Diverso’, se si cambiasse la sua destinazione d’uso, e potesse diventare una sorta di centro civico”.

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