L’esito dell’elezione era scontato, essendo candidato unico. Non lo era l’idea di segreteria con cui si è presentato al congresso comunale del Pd di Ferrara Nicola Minelli, chiamato a guidare la segreteria comunale dopo Ilaria Baraldi nell’arduo trapasso da maggioranza a opposizione.

All’assemblea all’interno di Spazio Grisù il giovane dem si è presentato con l’idea di “una candidatura unitaria che unisca a partire dalla mia squadra”. Una squadra, che verrà ufficializzata solo lunedì, che prevede sei uomini e sei donne in omaggio alla parità di genere e una divisione paritaria anche per età: sei giovani (“tra cui anche persone che si sono iscritte o si sono interessate da poco al Pd”) e sei ‘maturi’ (“ma nessun ex assessore o ex sindaco”).

“Ho voluto prendere in considerazione – spiega Minelli – la presenza di energie nuove accanto a quella dell’esperienza fondamentale che può venire da chi già conosce il partito”.

Tra i punti principali del suo mandato, Minelli punta a riesumare il circolo della zona Gad, riqualificandolo “non tanto o non solo per il valore simbolico che riveste, ma proprio perché è necessario restituirlo ai nostri iscritti e alla comunità in un’ottica aperta di inclusione e condivisione”.

Nel circolo della Gad troverà spazio anche il gruppo giovanile, rimediando così a un gap che la sola Ferrara, in compagnia di Piacenza, ha maturato rispetto al resto dell’Emilia-Romagna, essendo l’unica città priva dei Giovani democratici.

“Le forze giovani – aggiunge il nuovo segretario – in una città universitaria come Ferrara, sono una leva in più per toccare importanti su temi come università e mobilità e diventano forza aggregatrice parallela al partito”.