Portomaggiore
14 Ottobre 2019
Due ospiti con disabilità del centro “La Fiorana” di Cidas hanno partecipato a “La corsa dl’Alievar” grazie alla speciale Kbike

Volontariato, integrazione, solidarietà: così si realizza il sogno sportivo di Vittorio e Stefano

di Redazione | 3 min

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Portomaggiore. Domenica 13 ottobre gli ospiti con deficit motori e psichici del “Parco La Fiorana”, il Centro socio riabilitativo per la disabilità di Cidas, hanno preso parte a “La corsa dl’Alievar”, gara podistica organizzata dalla Polisportiva Quadrilatero, con il patrocinio del Comune di Portomaggiore e di Uisp Ferrara.

Il sogno di partecipare alla competizione sportiva di Vittorio e Stefano è stato reso possibile grazie alla collaborazione di una rete di realtà. L’azienda Kratos di Ivrea e l’associazione “Un po’ per tutti” con il Comune di Comacchio, hanno messo a disposizione due Kbike, innovative portantine su due ruote che possono trasportare una persona, trainate da un atleta nella parte anteriore e spinte da un altro atleta nella parte posteriore. A cimentarsi nell’impresa sono stati gli operatori della struttura La Fiorana di Cidas, Ivan Zaccara atleta della Kratos, Keba El Hadj Kagni giovane gambiano accolto da Cidas nel progetto Sprar/Siproimi del Comune di Argenta, che hanno scelto di mettersi letteralmente in gioco accanto agli ospiti con disabilità.

Il maestro di musica africana Hamidou Mbengue, che durante l’anno realizza corsi di musicoterapia nel centro di Cidas, ha inoltre intrattenuto il pubblico con uno spettacolo di percussioni coinvolgendo i bambini presenti e gli ospiti della Fiorana arrivati a sostenere i loro compagni, assieme ai familiari.

La Polisportiva Quadrilatero ha fortemente voluto che i team delle Kbike fossero protagonisti della gara, a testimoniare la sensibilità al tema dell’inclusione sociale: sono stati infatti i primi a essere premiati per la partecipazione alla conclusione dell’evento, ricevendo un riconoscimento direttamente dal sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli e dall’assessore per l’integrazione e la coesione sociale Alessandro Vacchi.

Per i ragazzi coinvolti è stata una straordinaria occasione per sentirsi accolti, anche al di fuori della struttura che li ospita. L’attenzione che è stata loro riservata, ha resto concreta l’idea che è possibile considerare il loro stato come una opportunità e non come un limite. E che la sinergia di più soggetti, coordinata dal personale di Cidas, può far compiere un piccolo passo ad una portantina, e un grande passo a tutte le persone coinvolte.

Quella di oggi Portomaggiore è stata una giornata speciale, che si inserisce tra le attività educative dedicate a tutti gli ospiti del centro Parco La Fiorana, pensate per mantenere le abilità fisiche e relazionali. L’équipe di lavoro di Cidas – composta da coordinatori, operatori socio sanitari, educatori, infermieri, fisioterapisti e personale ausiliario – organizza ad esempio la pet therapy, i laboratori creativi ed artistici, la musicoterapia, la zumba, la ginnastica dolce, la fisioterapia. Ci sono poi attività che si svolgono all’esterno, permettendo agli ospiti di mantenere il legame con il territorio e le comunità, come nuoto in piscina, ginnastica in palestra con istruttore individuale, sitting volley, partecipazione agli eventi del territorio, gite, visite ai musei ed ai parchi di divertimento.

Sono anche previste attività occupazionali, quali la tenuta di un piccolo orto e dei fiori, il riordino degli spazi interni ed esterni che, assieme alle altre, hanno l’obiettivo di preservare le capacità motorie e stimolare le abilità individuali.

L’approccio alla cura degli ospiti di Cidas si caratterizza per un metodo di lavoro interprofessionale ed integrato, con un confronto costante tra le differenti figure che operano all’interno, ed anche all’esterno, con i servizi del territorio, al fine di garantire progetti altamente personalizzati a seconda delle esigenze di ognuno. Altro aspetto distintivo è la volontà di dare voce e spazio alle famiglie, valorizzandone l’esperienza e preservandone il protagonismo accanto ai propri cari. Una visione dell’approccio riabilitativo che mira a garantire il benessere degli ospiti e del contesto che li circonda.

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