Cronaca
4 Ottobre 2019
L'avvocato dell'uomo chiarisce alcuni punti in merito alla missiva resa pubblica il 2 ottobre

Caso Panigalli. Il legale di Fabbri: “Nessun ‘accorto suggerimento’ sulla lettera”

di Daniele Oppo | 2 min

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Lucia Panigalli

“Non ho dato alcun ‘accorto suggerimento’ a Fabbri per stimolare l’invio delle missiva ieri (mercoledì, ndr) pubblicata”. È la risposta dell’avvocato di Mauro Fabbri alla lettura data dagli avvocati della signora Lucia Panigalli in merito alla lettera di scuse, pentimento e rassicurazioni inviata dall’uomo il 30 settembre e resa nota il 2 ottobre.

“Fabbri – precisa il suo nuovo legale, che chiede di non divulgare il suo nominativo e per questo non viene fatto – non ha più appuntamenti con la giustizia se non un’udienza per la revoca della liberazione anticipata (concessagli a suo tempo dal magistrato di sorveglianza di Bologna) ove si discuterà della praticabilità dell’istituto della revoca e del comportamento serbato da Fabbri durante la detenzione. È ovvio – afferma ancora con forza l’avvocato – che, rispetto alla disamina della sua condotta infra carceraria, la lettera inviata oggi non sposta e non può spostare nulla”.

“Credo che Fabbri abbia voluto segnalare al mondo, divulgano la propria missiva, di non essere un ‘mostro’ ma una persona che ha pagato il suo debito con la giustizia e che non ha nessuna intenzione di far male alla sua ex fidanzata”, prosegue l’avvocato. “Vorrebbe semplicemente scomparire dalla ribalta mediatica che gli è stata concessa”.

Un’ultima annotazione l’avvocato riguarda una questione più specificamente giuridica: “L’art 115 del codice penale non è un “‘cavillo’ come alcuni giornalisti televisivi lo hanno definito – osserva -, ma una norma fondamentale del nostro ordinamento giuridico che trova origine nei principi cardine del liberalismo mirando a non punire, come avveniva ai tempi dell’inquisizione, il mero pensiero di commettere un reato. Forse i tempi sono maturi per cambiare la norma. In ogni caso, i giudici di merito che hanno assolto Fabbri, ritenendolo pericoloso, gli hanno applicato una severa misura di sicurezza, la libertà vigilata, che lo stesso sta ottemperando con estremo rigore”.

La misura prevede, tra le numerose prescrizioni, il divieto di avvicinarsi a meno di 300 metri alla signora Panigalli e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, l’obbligo di permanenza nel proprio domicilio in orario notturno e il divieto di recarsi a Vigarano Mainarda, paese in cui risiede la vittima.

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