“È questo il fiore del partigiano, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! È questo il fiore del partigiano morto per la libertà”. La canzone risuona in piazza Savonarola e sono quasi in duecento a intonarla mercoledì pomeriggio, alle 18.30 in punto, sotto le finestre dell’ufficio del vicesindaco Nicola Lodi.
Un flash mob partecipato, sentito, spoglio ma carico di significato, organizzato in pochi giorni da Gad Ferrara – Gruppo Anti Discriminazioni per spiegare il vero significato della canzone a Naomo, che aveva annunciato battaglia contro l’associazione Carpemira, ‘rea’ di averla inserita nel programma di Estate Bambini.
“Mettiamoci con le spalle al municipio, così ci sente meglio” è l’invito degli organizzatori che non citano mai direttamente il vicesindaco, se non nello striscione “Naomo! Se questo è un uomo! Non solo canzoni ma le tue dimissioni” apparso durante il sit-in e in un simpatico siparietto della storia di Pirin e Gigi che volevano anche loro la Jacuzzi in casa, rigorosamente in dialetto ferrarese.
In mezzo alla folla si scorgono i volti – e le voci – di esponenti del mondo politico, sociale e culturale ferrarese. In prima fila c’è una rappresentanza del Coro delle Mondine di Porporana che intonano la prima versione del canto della Resistenza, tra gli applausi dei presenti che cantano per altre due volte “Bella ciao”.
Al grido di “siamo tutti antifascisti” e “ora e per sempre Resistenza”, il sit-in si snoda in maniera composta nel vicino monumento ai caduti della lunga notte del ’43. Sul muretto dell’Eccidio estense, adulti, ragazzi e bambini depositano un fiore. Poco importa che siano gerbere rosse o rose bianche, l’importante è che sia “sotto l’ombra di un bel fior e le genti che passeranno ti diranno ‘che bel fior'”.
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