Spal
11 Settembre 2019
Gli ultras si fanno sentire e preparano una sfida da giocare sugli spalti: "Vogliamo una bolgia fuori da ogni contesto". Contro la Lazio ci sarà una coreografia

Spal, il ruggito della Ovest: “Siate affamati e folli”

di Redazione | 3 min

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di Davide Soattin

A una manciata di giorni dalla delicata e più che mai fondamentale sfida che vedrà la Spal impegnata a battagliare contro la Lazio di Lazzari, l’imperativo che suona come un mantra e che accompagna il momento tra le file degli estensi è uno solo: “Carica! Carica! Carica!”.

O almeno, lo è senza ombra di dubbio per i ragazzi della Curva Ovest, che nelle ore scorse si sono resi protagonisti di un comunicato attraverso la loro pagina Facebook, con cui hanno cercato di risvegliare gli animi della tifoseria da un pessimismo diffusosi dopo le sconfitte con Atalanta e Bologna, preannunciando anche una coreografia proprio contro i biancocelesti di Inzaghi.

“La situazione attuale – si legge tra le righe – è complessa, ne siamo consapevoli. In un calcio dove le logiche economiche sembrano essere la discriminante unica per il successo, noi ci presentiamo per l’ennesima volta come Davide davanti a decine di Golia. Perché in virtù delle nostre disponibilità non potremmo essere altrimenti, a meno di trasformarci in una delle troppe gestioni fraudolente e fallimentari che hanno costellato il calcio dell’ultimo ventennio. L’annata sarà dura. E’ iniziata in salita e ci sarà da pedalare col rapporto corto fino al novantesimo dell’ultima giornata, potete scommetterci. E l’esito potrebbe perfino essere un’uscita dai palcoscenici scintillanti della massima serie, è un’ipotesi tra le tante che nessuno nega”.

E ancora: “Attorno a noi, per la prima volta, percepiamo un’aura che non ci piace. L’ambiente è una delle poche cose sulle quali possiamo davvero influire, e non rinunceremo a farlo. Di fronte agli ostacoli esistono soltanto due possibilità. Arrendersi o combattere. Per la prima temiamo dovrete rivolgervi altrove, perché nemmeno la trattiamo. E non per supponenza o per mancanza di raziocinio, ma perché non fa parte del nostro codice genetico. Mai per la partita, mai per la categoria, recitano i nostri mantra. Si lotta per la maglia, e la maglia non perde mai finché la sostieni. Noi esistiamo in virtù di ogni singolo coro. Perché alla fine la somma di tutti i nostri sforzi farà la differenza tra vincere e perdere, sugli spalti. E viviamo nella convinzione che possa farlo anche sul campo. Non conta la partita. Non conta il risultato, né il finale del campionato. Conta aver lasciato il cuore su quei gradoni, e non aver nulla da rimpiangere”.

Il finale è una vera e propria “chiamata alle armi” verso gli uomini di Semplici e l’intera piazza: “Da parte della squadra, l’impegno in campo è tutto ciò che pretendiamo e su cui non transigiamo. Per tutto il resto, vogliamo che quei novanta minuti siano una bolgia fuori da ogni contesto. Siano il nostro contributo alla lotta per la salvezza, siano il nostro dribbling, il nostro tackle duro. Perché alla fine anche il risultato arriverà, ne siamo convinti. Siate affamati, siate folli. Questo è il nostro tempo, non sprechiamolo con inutili depressioni. Lottiamo fino alla fine. Avanti Curva Ovest. Avanti Spal”.

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