Attualità
9 Settembre 2019
Gruppo di docenti in prima linea nella guerra contro il "maltempo": "Gli eventi eccezionali saranno la normalità, dobbiamo adattarci"

Nubifragio ed emergenza climatica, Teachers For Future: “Siamo spacciati?”

di Redazione | 4 min

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La seconda persona è stata controllata in viale IV Novembre. Nascosta accuratamente all’interno di un fazzolettino sporco utilizzato per soffiarsi il naso, c'erano circa 5 grammi di hashish. Con sé aveva anche 480 euro in contanti. Per tale ragione l'uomo è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio

“Il nubifragio di venerdì è un evento estremo, tipico del nuovo clima che sarà la normalità in pochi anni. Lo chiamiamo ancora maltempo o evento estremo, incapaci di uscire dall’antropocentrismo che ci ha portato all’emergenza climatica. Quando usciamo dal punto di vista che pone la specie umana al centro della vita sul pianeta, la domanda è: estremo per chi?”.

Suona come un monito la riflessione del gruppo Teachers For Future, costituitosi a Ferrara per supportare gli studenti di Fridays For Future con un’adeguata formazione sul collasso climatico e ambientale e con iniziative nelle scuole.

A lanciare l’appello è Raniera Gioacchini, docente in prima linea per affrontare la guerra contro il “maltempo” per riportarlo ad essere un tempo adatto alla vita umana.

“Venerdì, verso le 16, siamo circa una trentina di persone a un corso di aggiornamento in una scuola cittadina – racconta l’insegnante -. Durante la pausa usciamo dall’aula. Fuori c’è il diluvio e, nell’atrio della scuola, notiamo che piove dal soffitto. La pozza sul pavimento è sempre più larga e il locale adiacente (che è al piano terra mentre il resto della scuola è al piano rialzato) si allaga in dieci minuti. L’acqua arriva alle caviglie“.

“Mentre guardiamo increduli, e scherziamo sulla situazione, accade qualcosa alla luce – prosegue Gioacchini -. Si muove. Alziamo gli occhi: una lampada si sta lentamente staccando dal pannello quadrato in cartongesso del soffitto. Ci spostiamo molto rapidamente, con gli occhi incollati, in alto, alla luce che si muove. La lampada rimane penzolante, attaccata ai fili elettrici che fuoriescono dal soffitto. Preside e bidelli spengono la luce. Qualcuno dice che il soffitto è stato appena rifatto”.

“Intanto dal soffitto “appena rifatto” cominciano a cadere pezzi del pannello, completamente imbevuti di acqua. I bagni sono allagati anche loro – non so se l’acqua è entrata dalle finestre o sono infiltrazioni dal soffitto. In molti punti piove dentro, filtrando dal soffitto. I bidelli corrono in qua e in là a asciugare come possono. Mi domando cosa starà succedendo nelle altre scuole e agli altri edifici ferraresi”.

I docenti rientrano nell’aula che è rimasta asciutta. Verso le 17.15, a corso terminato, escono di nuovo nell’atrio. “La lampada è sempre là che penzola appesa ai fili elettrici, resto di un soffitto che fu. Adesso infatti ci sono quattro pannelli quadrati crollati a terra e disfatti. Da quella parte non si passa più – spiega la professoressa -. Una bidella dice: “Questa pioggia non è normale“. Invece lo è, questa è la nuova normalità e peggiorerà. Dovremo imparare ad adattarci in fretta al nuovo clima. Le nostre infrastrutture urbane non sono adatte a queste bombe d’acqua, non riescono a assorbire queste quantità di pioggia. E certi soffitti sono costruiti da cani”.

“Usciamo e andiamo alle macchine. Ora sta spiovendo, per fortuna. Parte del parcheggio dove le auto sono parcheggiate è diventato una “piscina”. Penso agli insetti e ai piccoli animali che vivono in quel giardino. Quanti saranno? Chissà se sono vivi. Penso all’uragano Dorian e gli oltre 5000 dispersi alle Bahamas. Penso agli incendi in Siberia, in Amazzonia, in Alaska e in Africa centrale. Penso alle migliaia di pesci e molluschi morti spiaggiati ai lidi qualche giorno fa. E a tutto il resto. Penso alla morte che abbiamo di fronte sempre più evidente, sempre più imminente, sempre più estesa e inevitabile”.

In serata c’è l’assemblea pubblica di Fridays For Future a Grisù, alla presenza di associazioni, docenti, genitori, studenti, l’assessore all’ambiente, un rappresentante dei Verdi.”Facciamo il punto della situazione che si riassume così: “Siamo spacciati“. Ce lo diciamo con un sorriso – ammette Raniera -. E poi continuiamo a aggiornarci sulle tante iniziative in programma e in corso, private e pubbliche. Dopo che hai guardato la morte in faccia senza illusioni, cadi nella disperazione che nasce dal sentirsi impotente e in balia di forze della natura che noi abbiamo scatenato e che non riusciamo a controllare. Possiamo solo cercare di mitigare il cambiamento e guadagnare tempo per adattarci. Stare insieme senza raccontarci balle consolatorie ci ha dato forza. A tutti. Le iniziative sono tante, qualcuna riuscirà bene. Qualcuno, da qualche parte, ce la farà. Il nuovo clima fa schifo”.

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