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3 Settembre 2019

Gabriele Turola, ultimo erede del futurismo storico

di Redazione | 1 min

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Gabriele Turola, purtroppo scomparso nei giorni scorsi, è stato un protagonista di rara sobrietà, discrezione, eleganza e anche rigore critico come artista e critico d’arte fin dagli anni ’70 del secolo scorso.

Negli anni duemila, ad un certo punto decollato a Milano e poi altrove per mostre anche internazionali, era ovviamente meno presente a livello locale: numerose e su diverse riviste il Turola critico, le cover per libri di Liberty House di L. Scardino, anche per i nostri l’Ariosto sulla Luna e il Futuro del Villaggio (1988 e 2001), anche come prefatore recensore. Nel 2007 sua anche la locandina.

Sempre in stile deperiano (ma anche un Bosch minimalista-pop) per l’evento Futurismus Renaissaince, anteprima del centenario del Futurismo (al Bar Tiffany) con una mostra da noi e altri curata- che – vedi teatro org e exibart- incluse all’epoca circa trenta artisti visivi dell’allora avanguardia ferrarese.

Gabriele Turola è stato sempre sottovalutato in vita a Ferrara, mentre invece proprio per la sua peculiare cifra postfuturista- di vera matrice Deperiana (come spesso ha dichiarato) è stato uno dei più grandi a Ferrara, tra fine secolo e inizio duemila e uno degli ultimi eredi del futurismo storico su scala nazionale.

Roby Guerra

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