Comacchio. “Ad oggi non sono pervenute note dalle competenti autorità preposte circa l’adozione di provvedimenti di divieto di balneazione”. Sulla spiacevole vicenda della moria diffusa di pesci sul litorale di Comacchio (e in parte nel ravennate) interviene ora l’amministrazione comunale, con una nota di chiarimenti che riprendono quanto già espresso da Arpae nei giorni scorsi.
“L’episodio che ha destato preoccupazione in coloro che hanno frequentato le nostre spiagge, è riconducibile ad una scarsità di ossigeno sul fondale marino, concomitante a fioritura algale” ribadisce il vicesindaco Denis Fantinuoli. “Come affermato dalla stessa Arpae tale situazione non deriva da apporti di sostanze inquinanti nelle acque di mare, ma come conseguenza di eventi eutrofici”.
“Il fenomeno, che ciclicamente si ripresenta, in particolare durante questo periodo dell’anno nell’area del Delta del Po, è stato favorito dalle ultime settimane particolarmente calde e dalle condizioni marine di scarso movimento delle acque (mare piatto), che sfortunatamente non permettono l’ossigenazione delle stesse”.
“Oltre alla pulizia ordinaria della battigia – dichiara inoltre Fantinuoli – il Comune di Comacchio per il tramite di Clara e della Cooperativa Brodolini, ha tempestivamente predisposto i servizi di pulizia straordinaria della battigia, finalizzati a raccogliere quanto si sta spiaggiando dal 29 agosto. Le operazioni – assicura – termineranno non appena si avrà la normalizzazione del fenomeno in atto”.
I fenomeni di anossia, purtroppo, nell’area del Delta, si ripropongono ciclicamente a seconda delle condizioni meteorologiche, in questa occasione l’area marina interessata è di notevole dimensione, amplificando di fatto il forte disagio per i fruitori del mare e delle spiagge.
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