Politica
29 Agosto 2010
Martedì alle 18 taglio del nastro; domenica Fini non annuncerà la nascita di alcun partito

Mirabello, Festra Tricolore svolta per la Destra italiana

di Redazione | 6 min

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Vittorio Lodi

Il foglio, di formato A4, che stringe tra le mani Vittorio Lodi davanti alla caffetteria Nazionale di Ferrara non è un semplice foglio di carta. Contiene un logo, quello di Futuro e Libertà per l’Italia, il simbolo di un evento che da più parti è considerato un punto di svolta della politica italiana, dopo un’estate fatta di litigi, scissioni, ipotesi e gossip. Stiamo parlando della Festa Tricolore di Mirabello e – in special modo – dell’intervento di Gianfranco Fini previsto per domenica 5 settembre. Dove però, questa ormai una certezza fornita direttamente dal patron della kermesse che ha sentito Fini nelle ultime ore, non verrà annunciata la nascita di alcun partito. Questa una delle numerosissime informazioni uscite dalla presentazione della 29° edizione della Festa, che arriva al termine dell’estate più calda che la politica italiana ricordi da numerosi anni a questa parte. E che vedrà la provincia di Ferrara come teatro d’eccezione.
“Sarà la Festa Tricolore, quella delle origini – ha iniziato la presentazione Vittorio Lodi, al suo fianco Enrico Brandani e Simone Lodi -. Solo bandiere tricolori senza simboli, nuove nuove appena arrivate da Roma, che verranno distribuite sulla Statale e all’entrata”.
La macchina organizzativa verrà collaudata questa sera e non più alla vigilia come negli anni passati: verranno così testati i meccanismi che coinvolgono una settantina di volontari, e che porteranno ad allestire uno stand gastronomico che offre fino a 700 coperti, uno spazio per l’orchestra, come da tradizione uno spazio dedicato ai libri più una serie di contenitori per fiori, gadget e stand per associazioni tra le quali l’Alleanza Sportiva Italiana, Farefuturo e Generazione Italia.
E poi il ‘centro’ della Festa: lo spazio dibattiti. Che domenica prossima vedrà Fini in piedi, attorno alle ore 19, in piedi per il discorso più atteso dell’anno. Non più tutti i politici in piedi attorno a Fini, ma seduti dietro, una quarantina circa, su poltrone  azzurre. Da questa ‘scenografia’ il Presidente della Camera “non lancerà nessun nuovo partito – spiega Lodi – ma lancerà un messaggio su quella che sarà la nuova destra italiana”.

Ma nonostante il clima politico attorno al discorso appare chiaramente rovente, “quella che inizierà martedì sarà la 29° edizione e dovrà rimanere una festa, non è una corrida come in molti vogliono dipingere” sottolinea Enrico Brandani. “Auspichiamo la presenza di tutti perché abituati a confrontarci, ma come già detto in queste settimane non è stato possibile farlo”.
Brandani punta l’attenzione sull’offerta di dibattiti proposta dal palco di Mirabello, sottolineando innanzitutto come non ci siano solamente politici finiani ma anche di altre forze politiche. Ogni giorno sono stati programmati ben due dibattiti, della durata massima di 45-50 minuti, per renderli snelli, veloci e per proporre più voci possibili.

Luca Bellotti, Vittorio Lodi, Enrico Brandani, Simone Lodi

I temi su cui ruotano gli appuntamenti dell’area dibattiti sono tre: legalità, giustizia e immigrazione.
Già alla prima sera ecco sul palco alle 19.30 per ‘Quale immigrazione e integrazione per l’Italia’ Francesco Andriulli, che ha costituito il circolo avvocati di Futuro e Libertà, coordinerà il confronto tra il senatore Felice Casson e l’onorevole Fabio Granata “un esponente mediatico di primo piani – commenta Brandani – oltre ad essere uno dei principali collaboratori di Fini”.
Ma c’è anche spazio per il tema agricoltura nel primo incontro in agenda per mercoledì: “Ferrara è una città che vive di agricoltura”. Presente tra gli altri l’onorevole Giusy Servodio, componente della Commissione Agricoltura alla Camera.
Gioved’ scatterà l’ora del federalismo “di cui la Lega fa una sorta di bandiera” sottolinea sempre Brandani, che vedrà sul palco l’onorevole De Poli dell’Udc “ennesima dimostrazione degli ottimi rapporti che abbiamo con le altre componenti politiche”. A seguire riflettori sullo sport e sul pugilato in particolare, apprezzato momento nelle passate edizioni: dopo il dibattito un incontro di caratura internazionale (la Pugilistica Padana affronterà una selezione croata).
Venerdì focus sulle professioni, nel secondo incontro cinque parlamentari europei per la tavola rotonda ‘Europa e coesione nazionale per l’Italia’, cui in ultima battuta si è aggiunto un ‘irrobustimento’ importante, quello che verrà portato dal ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi.
In crescendo, attendendo l’evento clou della domenica pomeriggio, sabato spazio a “tre donne importanti e famose” spiega Brandani, ne ‘Il superamento delle ideologie per l’Italia. “La senatrice Contini è tutt’altro che una donna sui tacchi a spillo, di cui ultimamente si è parlato, direi una donna da trincea per le esperienza che ha alle spalle; poi la direttrice del Secolo d’Italia, Flavia Perina, e Chiara Moroni, che conoscete tutti. Poi la presenza dell’onorevole Della Vedova, di provenienza radicale, non farà certo mancare gli argomenti e il confronto”.
Il secondo appuntamento del sabato vedrà pezzi da novanta del panorama italiano (leggi italo Bocchino, Mario Baldassarri, Pasquale Viespoli, Roberto Menia).

La locandina della 29° Festa Tricolore

Poi, ecco arrivati a domenica. Il ristorante aprirà i battenti dalle 12.30 in poi per cercare di accogliere la trentina di pullman previsti da ogni parte d’Italia, oltre alle migliaia di persone che si muoveranno per conto proprio. Se gli anni scorso il discorso di Fini richiamava attorno alle 5mila persone, è lecito pensare che quest’anno visto il momento in cui cade la Festa, saranno sicuramente di più.
Per questo motivo l’organizzazione in accordo con amministrazione e forze dell’ordine ha deciso di installare un maxischermo all’esterno della Festa, tra la piazza e la chiesa.
Prima dell’intervento conclusivo, si terrà l’incontro dei giovani di Generazione Italia.
Ma quale movimenti effettuerà fini domenica prossima? Esclusa categoricamente una conferenza stampa antecedente il discorso dal palco, nessun contatto preventivo coi giornalisti insomma, il presidente della Camera farà tappa a casa di Vittorio Lodi verso le 18: il ‘messaggio di Fini’ è infatti slittato di un’ora rispetto alle previsioni, verso le 19 quindi.
Dalle parole di Vittorio Lodi trapela solamente che Fini ha detto di Mirabello che “si prospetta interessante, una cosa mai vista”, riferendosi all’attesa che ruota intorno alla Festa Tricolore numero 29.
“In tanti mi chiedono se rimarrà a cena, a mangiare i tortellini di mamma Lodi, come li chiama lui, ma al momento non ho certezze”.

“Domenica Fini non alimenterà la polemica – riprende Brandani – ma farà la sua proposta; è il momento di abbassare i toni, di smettere la politica del gossip e di mettere in campo la politica delle idee. Mirabello sarà una festa fatta per il popolo, per mangiare, divertirsi e confrontarsi. Quello che stato è stato, andiamo avanti.

Sul finire della conferenza arriva anche l’opinione dell’onorevole Luca Bellotti, altra figura di primaria importanza all’interno del movimento finiano e anche nella realizzazione dell’evento. Con lui si torna alla politica pura e sul fatto che i presenti e gli appartenenti di Futuro e Libertà sono a tutt’oggi membri del Pdl.
Anche se a tal proposito Brandani esprime per l’ennesima volta il concetto relativo alla difficoltà di essere rappresentanti del Pdl in consiglio comunale: “Delle volte ho difficoltà a capire quale atteggiamento tenere, quale direzione seguire. A settembre, ad  esempio, alla ripresa dell’attività politica si parlerà di argomenti basilari come il Piano Operativo Comunale, e potete ben capire che non è possibile affrontare un argomento così senza direttive chiare. Quando era in An c’era un confronto sugli argomenti e non ho mai avuto difficoltà in questo senso”.

“Per una settimana Mirabello diventerà punto di riferimento della politica nazionale – interviene Bellotti –; il dopo Mirabello influenzerà gli avvenimenti della politica italiana. E le stesse parole di Berlusconi hanno indicato nella Festa proprio uno spartiacque”.
Belotti riferisce della sensazione che il neo-movimento di matrice finiana stia acquisendo forze: “Credo che ci si sia resi conto che senza il nostro contributo di voti, andare alle elezioni non sarà poi così semplice. Ma non siamo noi i ‘monelli’, e non mi sembra nemmeno che da parte del coordinamento nazionale ci sia poi questa grande volontà di ricomposizione. Noi siamo coerenti con la nostra storia, e soprattutto non vogliamo essere considerati un peso morto per la maggioranza”.
“Mirabello – conclude l’onorevole – darà il peso specifico su scala nazionale della nostra corrente”.

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