Cronaca
13 Agosto 2019
Il killer serbo ha confidato la sua speranza durante una visita nel carcere spagnolo dove è detenuto

Igor vuole scontare la pena in Italia. L’avvocato: “Molto probabile”

di Redazione | 1 min

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Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019

La droga nel fazzoletto da naso sporco

La seconda persona è stata controllata in viale IV Novembre. Nascosta accuratamente all’interno di un fazzolettino sporco utilizzato per soffiarsi il naso, c'erano circa 5 grammi di hashish. Con sé aveva anche 480 euro in contanti. Per tale ragione l'uomo è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio

Norbert Feher, alias Igor il Russo, autore dei due omicidi di Valerio Verri e Davide Fabbri in Italia e di altri tre assassini in Spagna ha espresso la volontà di proseguire la sua detenzione in Italia. Si tratta della condanna all’ergastolo comminata dal tribunale di Bologna per i due delitti dell’aprile del 2017.

È quanto ha fatto sapere il suo avvocato difensore che lo segue nella causa spagnola, Juan Manuel Martín, che gli ha fatto visita nel carcere di massima sicurezza di Zuera giovedì scorso.

La notizia viene riportata dal giornale La Comarca (e ripresa da Repubblica Bologna), che fa sapere come Martín consideri «muy probable» che l’Italia solleciti l’estradizione del killer serbo una volta terminato il processo pendente presso le autorità giudiziarie spagnole.

Igor è detenuto da metà dicembre del 2017, quando venne catturato dopo aver ucciso due agenti della Guardia Civil e un allevatore e dopo una fuga in auto durante la quale rimase ferito in un incidente e perse i sensi.
In questi giorni la giustizia spagnola ha chiuso la fase istruttoria dell’inchiesta sui crimini commessi nel Paese iberico e per il 17 settembre le parti sono convocate dinnanzi al giudice: il processo, dovrebbe cominciare entro la fine dell’anno o all’inizio del 2020.

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