Economia e Lavoro
8 Agosto 2019
I dati dell'osservatorio della Camera di commercio sul secondo trimestre del 2019. Per il presidente Govoni il bicchiere è mezzo pieno: “Oggi le aziende ferraresi, con uno slancio straordinario, sono passate dal resistere al reagire”

Anagrafe delle imprese. Saldo positivo a giugno, ma è uno dei dati peggiori dal 2006

di Daniele Oppo | 6 min

Leggi anche

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Baldini: “Ad Argenta c’era un corso universitario fatto chiudere da Fi”

"Sono molto stupito, e lo sono felicemente, da questa notizia, dal momento che conferma che le politiche che abbiamo adottato come maggioranza sono apprezzate dall’opposizione, e quindi riproposte". Sono le prime parole del sindaco di Argenta Andrea Baldini nel commentare l'intervento di ieri sulla stampa del coordinatore giovanile e di quello provinciale di Forza Italia, Nanetti e Toselli

Il saldo rimane positivo, ma i numeri indicano un rallentamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il dato più basso dal 2014, e il terzo più basso nella serie dal 2006. Suona dunque qualche campanello di allarme dall’anagrafe delle imprese ferraresi nel secondo trimestre del 2019.

Tra aprile e giugno di quest’anno – fa sapere la Camera di commercio – 480 sono state le domande di iscrizione, dato in linea con quelli registrati nel secondo trimestre dello scorso anno (486), a fronte di 365 richieste di cancellazione, in aumento nell’ultimo anno di 29 unità, da parte di imprese esistenti. Il saldo del secondo trimestre del 2019  risulta pertanto positivo per 115 unità ma più basso rispetto a quello dell’anno scorso (di 35 unità).

In termini percentuali, lo stock delle imprese si è, dunque, accresciuto dello 0,33% (era +0,43% nello stesso periodo del 2018) ed è, come detto, uno dei peggiori dati registrati dal 2006: solo nel 2013 (+0,12%) e nel 2006 (+0,30%) si è fatto peggio.

Il totale delle registrate a Ferrara, al 30 giugno di quest’anno, ha raggiunto il valore di 34.833 realtà imprenditoriali.

Calano le aperture di nuove procedure fallimentari (25 a fronte delle 28 del 2018) ed i concordati preventivi (solo due i procedimenti attivati).

Tab. 1 – Serie storica iscrizioni, cessazioni (*) e tassi di crescita nel II trimestre di ogni anno

Totale imprese e imprese artigiane – Valori assoluti e percentuali

Totale imprese

ANNO

Iscrizioni

Cessazioni

Saldi

Tasso di

Iscrizione

Tasso di

Cessazione

Tasso di

Crescita

2006

588

470

118

1,52%

1,22%

0,30%

2007

700

407

293

1,81%

1,06%

0,75%

2008

619

386

233

1,62%

1,01%

0,61%

2009

572

390

182

1,51%

1,03%

0,48%

2010

658

304

354

1,76%

0,81%

0,95%

2011

607

365

242

1,62%

0,98%

0,65%

2012

574

383

191

1,54%

1,03%

0,51%

2013

601

556

45

1,63%

1,51%

0,12%

2014

494

364

130

1,35%

1,00%

0,36%

2015

520

356

164

1,43%

0,98%

0,45%

2016

480

347

133

1,33%

0,96%

0,37%

2017

491

362

129

1,38%

1,02%

0,36%

2018

486

336

150

1,38%

0,95%

0,43%

2019

480

365

115

1,38%

1,05%

0,33%

di cui imprese artigiane

ANNO

Iscrizioni

Cessazioni

Saldi

Tasso di

Iscrizione

Tasso di

Cessazione

Tasso di

Crescita

2006

230

192

38

2,20%

1,84%

0,36%

2007

265

149

116

2,55%

1,43%

1,12%

2008

232

232

0

2,26%

2,26%

0,00%

2009

228

137

91

2,29%

1,37%

0,91%

2010

239

138

101

2,45%

1,42%

1,04%

2011

249

177

72

2,56%

1,82%

0,74%

2012

253

163

90

2,62%

1,69%

0,93%

2013

200

160

40

2,10%

1,68%

0,42%

2014

158

137

21

1,67%

1,45%

0,22%

2015

157

155

2

1,70%

1,68%

0,02%

2016

164

142

22

1,82%

1,58%

0,24%

2017

176

136

40

2,00%

1,54%

0,45%

2018

157

140

17

1,80%

1,60%

0,19%

2019

Fonte: elaborazioni Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Infocamere, Movimprese

Nonostante i segnali non appaiano proprio incoraggianti, per il presidente della Camera di Commarcio Paolo Govoni il bicchiere sembra essere decisamente mezzo pieno: “La crescita – afferma – ha come attori protagonisti le imprese e oggi le aziende ferraresi, con uno slancio straordinario, sono passate dal resistere al reagire. Ma la partita  va giocata nelle imprese e fuori dalle imprese. Dentro le imprese, investendo anche in attività intangibili, aprendo il capitale all’esterno, modernizzando la governance. Fuori dalle imprese, con una pubblica amministrazione meno frammentata e che traduca la semplificazione in comportamenti coerenti con le esigenze degli imprenditori e allinei i tempi di pagamento agli standard europei, con una macchina della giustizia più efficiente e più vicina alle ragioni e ai tempi dell’economia, con un sistema di regole in grado di promuovere concorrenza e liberalizzazioni, accettando le sfide inedite della digitalizzazione di processi e servizi, e con un fisco che tuteli i diritti dei contribuenti e non ostacoli le scelte degli investitori”.

Secondo il report della Cciaa, sono soprattutto le imprese individuali e le società di capitale a contribuire in misura prevalente alla formazione del saldo positivo del trimestre, con un trend più dinamico per le società di capitale, cui si deve un contributo alle iscrizioni superiore al loro peso sul totale delle imprese registrate, confermandosi la forma giuridica più solida e “resistente” alle mutevoli condizioni di mercato.

Saldi positivi tra iscrizioni e cessazioni si evidenziano sia in ambito nazionale (+0,48%), sia in ambito regionale (+0,34%). Tra le province dell’Emilia-Romagna, c’è chi registra indici di crescita più bassi rispetto al dato ferrarese, che variano dal +0,50% di Rimini al -0,17% di Parma, che è ultima in Italia. Nelle graduatorie provinciali per tassi di crescita, Ferrara, con il suo +0,33%, si colloca al 79° posto della classifica decrescente, preceduta da Modena, Bologna e Ravenna e seguita da Reggio Emilia e Piacenza.

Secondo la Camera di commercio la gran parte dei settori economici, tra aprile e giugno scorso, hanno chiuso il bilancio anagrafico in campo positivo. In termini assoluti, l’avanzamento più sensibile è stato quello delle attività agricole e di alloggio e ristorazione, (21 imprese in più nel trimestre per ciascun settore), seguite dalle costruzioni (+20) e, più distanti, dalle attività immobiliari (+12) e dal gruppo dei servizi alle imprese (+11). In termini relativi, invece, le crescite da segnalare sono quelle delle attività di sanità e assistenza sociale (+2,34%), in quelle finanziarie e assicurative (+1,25%) e dei servizi alle imprese (+1,13%). Registrano aumenti trimestrali oltre la soglia dell’1%, quindi con una crescita relativa superiore al dato medio complessivo (+0,33%), tutti gli altri settori ad eccezione dei comparti tradizionali della struttura imprenditoriale, agricoltura, industria e commercio. In campo negativo le attività dei servizi alla persona e della logistica. Quanto all’universo delle imprese artigiane, esso è dominato dal settore delle “Costruzioni” (4.808 realtà al 30 giugno 2019), delle “Attività manifatturiere” (2.755) e da quello degli “Altri servizi” (1.659).

Le imprese giovanili rappresentano quasi un terzo del totale delle iscrizioni e appena il 12% delle chiusure complessive, con un saldo trimestrale positivo (+104), in forte aumento rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+62). Nonostante il tasso di crescita relativa risulti così quasi raddoppiato, la loro consistenza al confronto con il dato riferito al 31 marzo 2018 è calata del -3% a causa della perdita dei requisiti “giovanili” da parte degli imprenditori. Anche per le imprese femminili il saldo della movimentazione è positivo (+54 unità) e in linea con il dato dello stesso periodo del 2018 (+56): la loro quota sul totale delle imprese si assesta sul 23%, sempre superiore a quanto rilevato in Emilia-Romagna e in Italia. Il risultato è stato determinato soprattutto dalla crescita delle iscrizioni che hanno neutralizzato l’effetto negativo dell’aumento anche delle chiusure. Trend analoghi si rilevano per le imprese straniere: la differenza tra aperture e chiusure, sempre positiva (+47 unità), risulta di poco inferiore al dato dello scorso anno (+50), con aumenti sia per le cancellazioni, che per le nuove iscrizioni. Continua comunque a crescere lentamente la loro incidenza sul totale, ora ogni 100 imprese registrate 9 non sono gestite da italiani. Il confronto a dodici mesi evidenzia così l’unico andamento positivo su base annuale.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com