Attualità
16 Luglio 2019
L’avvocato David Zanforlini: “Interpellerò Legambiente per agire con un esposto”

Anatroccoli scomparsi dopo le operazioni di pulizia del canale

di Redazione | 2 min

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C’è un problema che è stato sollevato da diversi cittadini di Pontegradella. Più che un problema forse, un vulnus – si teme – irrecuperabile in merito alla salvaguardia della fauna selvatica nella zona. Ne parla a Estense.com l’avvocato David Zanforlini, legale di Legambiente nazionale, che in passato si è occupato di casi come Solvay e Green Hill.

Quest’anno, pochi giorni fa – spiega Zanforlini -, abbiamo assistito alla pulizia del canale contiguo alla via Pontegradella. Anche oggi (11 luglio, ndr) ho notato le operazioni eseguite con una macchina operatrice di grandi dimensioni che distrugge i pochi ripari del canale, utilizzati da anatre, gallinelle d’acqua per la nidificazione e dagli aironi per la sosta.

Cosa è successo? “Ho visto materialmente un addetto del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara manovrare un grande braccio meccanico per strappare i canneti del canale. Il problema è che proprio quei canneti sono il riparo di una grandissima quantità di uccelli acquatici che da diversi anni hanno scelto quel luogo per vivere”.

E ora? “Ora il canale in cui si vedevano bellissimi uccelli multicolori è completamente privo di vita. Ma molto inutilmente pulito”.

Nello specifico cosa succede? “Per quello che ho potuto constatare quei canneti, da questa tarda primavera, erano la sede dei nidi di anatre, aironi, gallinelle d’acqua. Fino alla settimana scorsa, tornando a casa, notavo piacevolmente una famiglia di anatre rinfrescarsi sull’argine cercando l’ombra degli alberi della ciclabile. Molti erano gli anatroccoli che si potevano notare anche solo passando in auto a fianco del canale. Da quando sono iniziati i lavori di pulizia, invece, non si vede nulla. Anzi, ancora peggio, si notano alcune anatre adulte che pare cerchino la nidiata. Una nidiata temo irrimediabilmente scomparsa, forse risucchiata dalla corrente della canaletta, non avendo appunto più un rifugio che fungesse da argine e protezione”.

Ma può essere stato il braccio meccanico a distruggere tutto questo? “Non sono un tecnico, ma sicuramente interpellerò la polizia provinciale affinché verifichi che il lavoro di pulizia sia stato effettuato nel rispetto della fauna che in quel luogo viveva e che è patrimonio dello Stato”.

Quali irregolarità potrebbero emergere qualora venissero acclarate delle responsabilità?

“La legge 157 del ’92 dichiara che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale. Va da sé che l’uccisione ingiustificata e non autorizzata di animali appartenenti alla fauna selvatica è un grave reato penale”.

Come legale di Legambiente ha in mente delle azioni da intraprendere?

“Sicuramente interpellerò l’associazione per sapere se vorrà presentare un esposto”.

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