Politica
12 Luglio 2019
Annunciati nuovi provvedimenti contro gli studenti incivili e nottambuli. Naomo: "Soluzione pacifica contro il degrado, non vogliamo arrivare alle multe"

Piazza Verdi: dopo lo sgombero arrivano telecamere e segnaletica

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Non ho nulla in contrario alla movida degli studenti ma quella di piazza Verdi non è più una situazione normale: c’è l’intento di portare al degrado quell’area ma non vogliamo chiudere la piazza né tornare indietro a dieci anni fa, quando residenti e commercianti erano in ginocchio per gli stessi problemi”.

Lo ‘sgombero’ notturno scoccato alle 2 di mercoledì è, a detta del vicesindaco Nicola Lodi, solo il “primo tentativo per portare un po’ di normalità in una piazza progettata male, dove non si è considerato il vicinato che può trovarsi fino a 400 persone sotto casa”, tra cui “alcuni incivili e personaggi che non credo siano studenti che urinano davanti al teatro Verdi, giocano a calcio, fanno confusione, buttano i rifiuti per terra, suonano chitarre e bonghi… così è vergognoso“.

L’amministrazione fa il punto sui provvedimenti del Comune con esercenti e residenti per “trovare una soluzione pacifica“: se l’anticipazione delle operazioni di pulizia non basta (come testato dagli stessi operatori Hera), “attiveremo a breve una telecamera di recente installazione e chiederemo di collocarne una seconda, posizioneremo i cartelli di ‘area videosorvegliata’ e la cartellonistica del regolamento di polizia urbana che segnala il divieto di schiamazzi e di giocare a pallone”.

“La parola chiave è il buonsenso” ricalca il vicesindaco che non vorrebbe “arrivare a chiamare la polizia municipale per multare i maleducati” ma spera nel “comportamento serio, rispettoso e bonario degli studenti”. Se così fosse, “possono rimanere lì anche fino alle 8, altrimenti possono fare mattina nei tanti altri spazi ricreativi nelle zone limitrofe come il sottomura, piazza Ariostea, le Mura di San Giorgio… c’è spazio ovunque”.

L’attività di ‘stop-movida’ nella riqualificata piazzetta nasce da un esposto di un residente “ma abbiamo l’obbligo di intervenire subito perché a settembre arriveranno 2200 matricole e se tutte usano piazza Verdi come punto di ritrovo altro che esposto!” sbotta Naomo che sarà “presente tutte le sere per tutto il mese”. Senza le forze dell’ordine: “Mercoledì erano presenti solo per salvaguardare gli operatori Hera intimoriti di fronte a cento persone”.

Non sarà facile trovare un equilibrio tra le esigenze di riposo dei residenti e quelle di svago degli universitari ma con educazione, buonsenso e civiltà si possono fare passi avanti” ribadisce l’assessore al Commercio Matteo Fornasini, bollando come “fake news la ribellione degli studenti: la stragrande maggioranza era dalla nostra parte per un confronto costruttivo fino alle 4, solo un manipolo di dieci incivili ha fomentato la protesta”.

I titolari delle attività commerciali – Michele Mazzanti del Messisbugo, Giuseppe Russo del Cornetteros, Tommy di Lascio dell’XI Comandamento, Denis Previati de la Maison e Fabio Veronesi dello Strabar – “apprezzano l’approccio” e sono i “primi a preservare una situazione complessa”, chiudendo i locali all’1.30 ma “la piazza è diventata un catino di raccolta di gente che arriva con bottiglie e lattine di birra da casa, c’è più anarchia rispetto alla movida degli anni scorsi”.

“Ci hanno segnalato l’andirivieni, parleremo con la polizia locale per capire dove prendono questi alcolici” interviene Naomo che boccia invece la proposta di Russo di installare bagni chimici, “sarebbe peggio“, e l’idea lanciata da una residente di “multare i villani idioti“.

“Non vorrei arrivare a tanto, basta rispettare il regolamento” replica Lodi, e poi “una città universitaria che multa gli universitari è un boomerang” sottolinea Fornasini. Piuttosto “avviamo attività di informazione e sensibilizzazione sulle opportunità di svago che creano meno disturbo” aggiunge il vicesindaco che ha già dato mandato all’assessore ai Rapporti Unife Alessandro Balboni di “attivarsi con le associazioni studentesche e con la stessa università per far conoscere altri posti alle matricole”.

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