Politica
12 Luglio 2019
Lodi e Fornasini a confronto per due ore con gli universitari: "Non vogliamo arrivare a chiudere la piazza". I giovani: "A Ferrara mancano le alternative". E a ottobre arrivano 2mila nuove matricole

Piazza Verdi: gli studenti si ribellano allo ‘sgombero’ notturno del Comune

di Ruggero Veronese | 5 min

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“Naomo paga da bere! Paga da bere!”: dopo un’ora di discussioni con Nicola Lodi e l’assessore al commercio Matteo Fornasini, la tensione degli studenti riuniti mercoledì sera in piazza Verdi trova la sua valvola di sfogo in una goliardica contestazione al vicesindaco. Che dal canto suo ha difeso a spada tratta la nuova strategia per lo ‘sgombero soft’ del luogo di ritrovo del mondo universitario ferrarese: ieri notte infatti alle due in punto, netturbini e mezzi per le pulizie hanno iniziato  a ripulire piazza Verdi mentre la movida era ancora in pieno svolgimento. L’idea alla base del tutto è chiara: piuttosto che far intervenire la polizia municipale o le altre forze dell’ordine per portare la quiete notturna nel vicinato (problema segnalato in più occasioni dai residenti e dai commercianti), il Comune punta a far allontanare gli studenti dalla piazzetta ‘occupandola’ a sua volta con le operazioni di pulizia.

Ma strategia a parte, com’è andata la prima nottata di prova? Secondo buona parte dei residenti ed esercenti che abbiamo incontrato, in  modo non ottimale ma nemmeno completamente da bocciare. La speranza di vedere gli studenti allontanarsi spontaneamente all’arrivo dei mezzi per le pulizie si è infatti rivelata vana: alle quattro di notte infatti in piazza Verdi si contavano ancora almeno una cinquantina di studenti, oltre a Lodi, Fornasini e ad alcune pattuglie di polizia e carabinieri che monitoravano la situazione. Ma molti residenti hanno comunque affermato di aver “apprezzato il tentativo, se non altro, di intervenire su questo problema”, pur sottolineando che “di certo bisogna pensare anche a qualcos’altro”.

Di certo la nottata è stata l’occasione per un confronto ‘triangolare’ tra mondi che spesso faticano a entrare in contatto: l’amministrazione cittadina, gli studenti e i residenti del centro, ognuno con i propri obiettivi e le proprie necessità. Poco dopo le due, quando sono iniziate le pulizie, alcuni studenti hanno notato un singolare gruppetto di persone (assessori, residenti e giornalisti) a un angolo della piazza e sono andati a chiedere spiegazioni. Da lì è partito un dibattito di almeno un paio d’ore che ha visto gli universitari contrapporsi a Lodi e Fornasini, criticando la decisione di sgomberare la piazza e lamentando in particolare la mancanza di alternative a Ferrara per dar libero sfogo alla movida notturna. “Ferrara è una città universitaria e gli studenti sono una parte di economia fondamentale per questa città – è il discorso di uno studente a Lodi -, se mandate via gli universitari, qua rimane solo lo spaccio”.

La discussione, salvo alcuni brevi momenti, non si alza troppo di tono e rimane sui binari del confronto civile, anche se la distanza tra Lodi e Fornasini e gli studenti rimane netta e per certi versi difficile da colmare. Gli assessori dicono ai ragazzi che “avete il diritto di divertirvi, ma anche le persone che vivono qua hanno diritto a dormire” e invitano gli studenti ad andare lontani dalle zone abitate, come al Parco Urbano o nel sottomura. Gli studenti dal canto loro lamentano la mancanza di spazi, in particolare da quando le conseguenze del sisma del 2012 hanno di fatto tolto al mondo universitario uno dei principali luoghi di ritrovo: il sagrato del Duomo, zona che ha sempre creato decisamente meno problemi dal punto di vista delle lamentele dei residenti, con l’eccezione della celebre polemica sui ‘postriboli a cielo aperto’ sollevata dall’ex vescovo Luigi Negri.

“La verità è che con tutte queste discussioni c’è più casino oggi che la settimana scorsa – afferma un commerciante di via Carlo Mayr, che osserva la scena tra il rassegnato e il divertito -, però devo dire che apprezzo che stiano cercando di prendere il problema in tempo, prima che esploda davvero”. La nuova piazza Verdi infatti sta iniziando solo ora a mostrare le sue potenzialità come luogo di ritrovo serale e negli ultimi due mesi la quantità di ragazzi che vi si riuniscono durante la notte è in costante aumento. Bene per gli studenti, male per i residenti, che hanno segnato il 1° di ottobre con una grossa X sul calendario: quello infatti sarà il momento dell’arrivo delle nuove matricole, che quest’anno saranno un’enormità: circa duemila in più rispetto alla scorsa annata. “Se già è difficile gestire lo sgombero adesso che è estate e i fuori sede non sono neanche a Ferrara, figuriamoci quando arriveranno le matricole: per questa piazza è un po’ come una bomba ad orologeria”, afferma un commerciante.

La soluzione? Al momento, nessuno sembra avere una ricetta sicura: il titolare di un locale in via Carlo Mayr afferma che “bisognerebbe semplicemente far rispettare le regole che già c sono: le forze dell’ordine devono controllare se c’è gente che va in giro a urinare o far casino, e multarli. Solo così si potrà migliorare”. Altri ancora pensano al graduale sviluppo di un ‘quartiere universitario’, con i locali e gli appartamenti per studenti nella stessa zona, o alla promozione o il potenziamento di aree esterne come Parco Urbano o sottomura, attualmente poco frequentate dal mondo studentesco. Parlando con gli universitari, Lodi afferma che una soluzione su piazza Verdi dovrà essere trovata anche contro la loro volontà: “Questo è il primo step, il secondo sarà mandare le forze dell’ordine e il terzo chiudere la piazza, ma è qualcosa che vorrei evitare”. Alcuni studenti rispondono intonando un coro: “Chiudi la piazza! Naomo chiudi la piazza!”, che nel giro di pochi minuti si trasforma in “Naomo paga da bere!”. La nottata, alla fine, trova una sua dimensione goliardica che fa scemare la tensione che si era accumulata. Ma la ‘battaglia’ per piazza Verdi è reale, ed è appena iniziata.

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