Attualità
6 Luglio 2019
I sindacati fanno luce sui ‘dietro le quinte’ del personale ospedaliero: “I 600 nuovi medici di Zauli saranno pronti fra dieci anni. Abbiamo bisogno di specialisti adesso, e chi c’è se ne vuole andare”

Cona, straordinari non pagati e posti letto non veritieri: “Dramma incredibile”

di Redazione | 3 min

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di Cecilia Gallotta

“Qui fare i turni di notte in ospedale è diventato come un girone infernale dantesco”. Non è l’unico problema della vita interna del personale ospedaliero quello sollevato dal sindacato Anaao Assomed, che della lunga lista dei ‘dietro le quinte’, e dei paragoni metaforici, ne sintetizza tre o quattro punti principali.

“Ci sono colleghi che hanno fatto 400 ore di straordinario non pagate all’anno, e che hanno oltre 100 giorni di ferie non godute”, illustra il consigliere nazionale Pierluigi Api, mostrando, carte alla mano, come gli accessi al pronto soccorso di Cona dal 2012 ad oggi siano aumentati arrivando da 75mila a 91mila mentre, parallelamente, la carenza di personale si è cronicizzata: sono infatti previsti, tra il 2018 e il 2025, circa 52mila pensionamenti. “E anche se Zauli vanta di aver sfornato 600 nuovi futuri medici – affermano i sindacalisti – questi saranno pronti fra dieci anni, mentre abbiamo bisogno di specialisti adesso. E il problema non è solo che ne abbiamo bisogno, ma che chi c’è se ne vuole andare”.

Il malcontento del personale si può ricondurre, fra le altre ragioni esposte, alla situazione dei posti letto e della medicina d’urgenza: se da regolamento regionale non si devono superare i 70 pazienti ricoverati per la presenza di un medico di guardia, “nella fascia oraria dalle 20 alle 8 vi sono solo due medici in servizio a fronte di un numero di posti letto non ben definito – spiega il segretario aziendale Lucio Trevisani, illustrando il caso di Nefrologia, dove ai 276 pazienti, suddivisi tra postazione A e B, sono stati aggiunti 15 + 8 posti letto ‘per le emergenze’ “che sono diventati una ventina sempre fissi”.

Ancora, “nonostante nel 2018 siamo riusciti a convincere la direzione ad applicare l’accordo della Regione e stabilizzare 13 dipendenti con un contratto a tempo indeterminato – illustra il giovane medico e consigliere aziendale Cristian Succi – ad oggi sono 39 i medici precari e potenzialmente ‘stabilizzabili’ col nuovo accordo, che amplia ancor di più la platea rispetto al vecchio. Ma non si vede l’alba di nessun concorso”.

Tutto ciò ha portato in due anni al trasferimento di sette strutturati ed un licenziamento: un fatto analogo a quello che ad Argenta è costato la chiusura di un intero reparto, quello di Ortopedia, che il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha però assicurato verrà riaperto in settembre. “L’esempio più eclatante” di quello che dal sindacato viene definito un “dramma incredibile: c’era un organico di sei persone – spiega Api – due di queste hanno chiesto il trasferimento a Ferrara, uno è andato in ferie, e un reparto non si può certo gestire in tre”.

A monte, secondo il sindacato, c’è l’incomunicabilità tra l’Azienda Usl e l’Azienda Ospedaliero Universitaria, la cui interazione compare fra le prime proposte attuative per la risoluzione e lo snellimento di molti problemi, e per cui, nel caso Ortopedia, “se solo ci si fosse parlati, si sarebbe potuto quasi certamente trovare una soluzione con un interscambio di personale molto più fluido di quanto non lo sia adesso”.

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