di Cecilia Gallotta
Non si ferma alla campagna elettorale Roberta Fusari, che rimette mano al suo programma radunando una cinquantina di persone al chiosco del Parco Urbano, dove martedì sera si è ricominciato, con un clima decisamente più rilassato, a parlare di proposte e obiettivi.
“Siamo tutti ancora un po’ straniti” afferma prima di parlare al ‘suo’ pubblico, che all’incontro ha contato esponenti di tutte e tre le liste civiche nonché del partito, voglioso di rimettersi in gioco attraverso la posizione di Fusari in consiglio comunale, seppur di minoranza.
“Nessun risentimento” però dichiara l’ex candidata, alzando bandiera bianca e complimentandosi con la Lega per “tutti i voti che sono riusciti a ottenere; non abbiamo nessun interesse che lavorino male – prosegue – ma siamo qui per supportarli se fanno bene. Dalle prime premesse siamo un po’ spiazzati, in positivo, nel vedere che sta andando per certi versi in buone direzioni, penso per esempio al festival di Internazionale”.
Di diverso avviso invece Andrea Antolini, che dal pubblico avverte subito di non essere “l’uomo della pace”: “Non credo che questo consiglio comunale durerà 5 anni” attacca, citando “personaggi discutibili con cui non possiamo aprire una collaborazione – chiosa -: vanno bene le proposte, ma chiusura totale con queste persone”.
Bisogna tener presente però, “che non dobbiamo lavorare per noi – fa un passo indietro Fusari – né per me fra cinque anni: ma per i giovani, per il futuro, per tutte quelle persone che si sono messe in gioco e che ci hanno fatto raggiungere quel bel risultato del primo turno. E vorrei che la loro energia fra cinque anni desse frutto”.
Quindi si tornerà a parlare di ambiente, “l’elemento trainante” su cui puntava il programma portando con sé anche il lavoro e il benessere economico “che ne deriverebbero, si pensi alla green economy o al turismo ambientale” ripercorre. Le idee ci sono già, insomma, “si tratta però di riunirci in gruppi di lavoro per competenze dei singoli, e farne uscire dei progetti che possano essere presentate come proposte”.
Obiettivo settembre però, perché “adesso il più è organizzarci, e siamo solo all’inizio. Prima avevamo poche settimane, adesso abbiamo cinque anni”.
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