Incendio nella notte in via Gerusalemme Liberata
Intorno alla mezzanotte un appartamento in via Gerusalemme Liberata è andato a fuoco, non si sono ancora accertate le cause ma l'innesco potrebbe essere dovuto all'esplosione di una bombola del gas
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I carabinieri forestali hanno denunciato cinque ditte della provincia di Ferrara per la gestione illecita di rifiuti edili
La Procura di Ferrara ha nuovamente chiesto l'archiviazione per l'allora direttore del distretto Sud-Est dell'Ausl di Ferrara e per un'operatrice telefonica del 118, inizialmente indagati per omicidio colposo relativamente alla morte di Francesco D'Antoni, deceduto ad Argenta il 20 marzo 2021 per infarto miocardico acuto
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È un guanto di sfida quello che l'avvocato Fabio Anselmo lancia al sindaco Alan Fabbri, a cui chiede di uscire "dalla bolla dei social" e presentarsi "davanti alla città per un confronto pubblico dove misuriamo le idee e la visione della Ferrara dei prossimi cinque anni"
di Davide Soattin
Dopo il successo della scorsa settimana ai campionati nazionali di Pieve di Cento, in cui si è aggiudicata l’assoluto della categoria Figure e la Pro Card per partecipare ai mondiali della federazione Dfac di Miami – in programma il prossimo 25 ottobre – come atleta professionista, la bondenese Valentina Benatti ha rilasciato un’intervista esclusiva a Estense.com, in cui sono state affrontate diverse tematiche, dallo stile di vita necessario per questa disciplina alle ore di allenamento, partendo da dove tutto è iniziato.
Valentina, come ti sei avvicinata al mondo del bodybuilding ?
“Fino a due anni fa, mi allenavo facendo circuiti e allenamenti funzionali in palestra. Poi nel periodo estivo, con i corsi delle palestre fermi, ho cominciato a fare pesi. Mi è piaciuto subito e mi sono successivamente affidata a quello che oggi è a tutti gli effetti il mio preparatore atletico e personal trainer, Denis Kokanovic. A lui dissi che avrei voluto un fisico da gara senza gareggiare, ma vide in me del potenziale e alla fine ci siamo trovati davanti a un picco di successo che è stato inaspettato. In fin dei conti, è passato appena un anno e mezzo da quando ci siamo decisi a intraprendere questo percorso insieme”.
Quanto lavoro c’è dietro a questo successo?
“Mi alleno quattro giorni alla settimana, sottoponendomi a sedute della durata di due ore, arrivando così a svolgere un lavoro di otto ore alla settimana complessive. Nei giorni in cui non vado in palestra però devo mantenere uno stile di vita sano e corretto, che comprende anche la necessità di percorrere e arrivare alla soglia di 10mila passi giornalieri. Inoltre faccio anche una serie di circuiti casalinghi. Si può dire che mi impegno sette giorni su sette per non farmi mai trovare impreparata”.
E immagino sia fondamentale anche l’alimentazione, giusto?
“Certamente. Il mio preparatore atletico mi ha preparato un piano settimanale per il conteggio dei macronutrienti, in modo tale da assumere la giusta dose di carboidrati, proteine e grassi. Importante poi è mangiare verdura e frutta fresche, oltre che alimenti senza additivi, che siano privi di conservanti e più puliti possibili. In maniera autonoma invece curo la parte che riguarda l’integrazione. Avere uno stile di vita sano e naturale è fondamentale, soprattutto nella mia disciplina, tant’è che – sia alla fine delle selezioni che ai campionati italiani – la federazione ha subito provveduto a sottoporre noi primi classificati al test antidoping, facendoci immediatamente scendere dal palco per assicurarsi che tutti gli atleti fossero completamente puliti e natural”.
Che cosa ti aspetti dai prossimi mondiali a Miami?
“Non sarà una cosa da tutti i giorni. Di solito si arriva a un mondiale dopo vari anni, mentre a me è successo dopo pochissimo tempo dal mio debutto. Non ho aspettative particolari, ma spero solo di vedere la mia versione migliore. Chiaro che se ottengo un risultato notevole, sarò contenta. Dopo un anno e mezzo di lavoro, condividere un palco con altre atlete affermate sarà già un grandissimo traguardo. Spero di fare una buona performance e sarò molto curiosa di vedere in questi quattro mesi di preparazione come sarò io e come diventerò. Se riuscirò a migliorare in una disciplina in cui il primo avversario da combattere è il proprio corpo”.
E per il futuro, ti sei già prefissata qualche obiettivo?
“Il mio lavoro attuale non è in palestra. Mi sono diplomata non da molto in naturopatia e magari più avanti mi piacerebbe poter curare la parte relativa all’integrazione alimentare in palestra, soprattutto per quello che riguarda la sfera femminile. Finito il mondiale, cercherò anche di iscrivermi al corso per diventare personal trainer”.
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