Quando per Naomo i gay erano macedonia
Il trasformismo di Nicola Lodi che ora abbraccia la presidente di Arcigay
Qualcuno avrà storto il naso, o forse strabuzzato gli occhi, nel vedere la foto che ritrae Nicola ‘Naomo’ Lodi abbracciato alla presidente di Arcigay Ferrara. All’incontro in municipio tra Alan Fabbri e la delegazione lgtbi era presente anche lui. A quale titolo lo ignoravano anche le ospiti Eva Croce e Manuela Macario. “È stato sempre in silenzio…”.
E forse è stato un bene. Fosse stato possibile qualche esercizio di telepatia, ecco che il clima “estremamente cordiale”, come è stato definitivo, poteva rimanere corrotto da qualche intemperie.
Si ricorderanno infatti le prese di posizione di Lodi, molto vicine al Popolo della Famiglia. Una dimostrazione pratica la diede lui stesso, onde fugare ogni dubbio.
Erano i primi giorni di marzo del 2017. ‘Naomo’ Lodi aveva già iniziato da tempo la sua campagna elettorale. Nei giorni in cui in sala Estense si teneva un appuntamento del Tag Festival (festival contro le discriminazioni omofobe), Lodi si presentò in piazza Municipale con due compari. Attorno al collo mostrava tronfio il cartello “Per me la famiglia è mamma, papà e figli, il resto è macedonia”.
Ne fece anche un post su Facebook, dove accanto alla premessa “rispetto le scelte di ogni persona, non mi importa se gay o lesbiche”, metteva in chiaro che “per me la famiglia è una”. E, fiero di cognizioni matematiche, aggiungeva: “Mamma + papà = figli, Mamma + papà = famiglia”.
Adesso, conquistato il municipio, si fa immortalare mentre abbraccia la causa di Arcigay. Poteri del trasformismo.