Economia e Lavoro
15 Giugno 2019
Filcams contro Confesercenti: "Strumentalizza le cause, serve protocollo territoriale per creare buona occupazione contro il lavoro grigio"

Lavoro stagionale in crisi? “Finché i giovani sono sottopagati e non tutelati…”

di Redazione | 3 min

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“Se riconoscessimo le professionalità e la giusta retribuzione troveremmo giovani lavoratori nel settore del turismo?”. A lanciare la sfida è la Filcams Cgil di Ferrara in aperto contrasto con la Confesercenti che lamenta la difficoltà nel trovare personale per la stagione estiva.

“Anche quest’anno puntualmente assistiamo alla litania delle associazioni di categoria e delle imprese stagionali della riviera sulle difficoltà nel reperire la necessaria manodopera stagionale – spiega Mauro Cavazzini, segretario della Filcams -; un tema che negli ultimi anni ha occupato le cronache alla vigilia di ogni stagione estiva, individuandone di volta in volta più o meno strumentalmente la causa”.

“Si è passati negli anni da “è colpa dell’abolizione dei voucher” all’attuale “è colpa del reddito di cittadinanza” senza ovviamente tralasciare quello che è ormai un evergreen – critica il sindacato -: “i nostri giovani questi lavori non li vogliono più fare”, “si accontentano della paghetta”, “non hanno voglia di lavorare”e “addirittura chiedono quante ore devono lavorare per quanti giorni consecutivi e come verranno pagati”, il tutto condito e rafforzato da “nonostante la disoccupazione e la crisi””.

La Filcams individua altre motivazioni dietro a questo fenomeno, a partire dallo stipendio: “Pochi sono i lavoratori che arrivano presso i nostri uffici con buste paga che riportano le cifre corrispondenti a quanto citato dal rappresentante di Confesercenti. Se dividessimo i 1300 euro mensili per le ore effettivamente lavorate, in molti casi si arriva a retribuzioni pari a 3 euro all’ora (siamo seri)”.

Innumerevoli sono state le vertenze attivate, dalla Filcams Cgil, per contenziosi in rapporti di lavoro stagionale nel settore turistico: “La maggior parte di queste – racconta Cavazzini – per recupero crediti dovuti a mancati pagamenti, mancato riconoscimento del lavoro straordinario, mancato riconoscimento del corretto inquadramento rispetto alla mansione svolta. Molti sono anche i casi di denuncia sulle condizioni di lavoro e il mancato rispetto del riposo settimanale”.

Non sono poi mancati i casi di “licenziamento ingiustificato, anche comunicato verbalmente. Il ricorso al lavoro grigio, se non quando al lavoro nero, come confermano anche gli interventi della Guardia di Finanza è una pratica ancora molto diffusa nel settore e non solo durante la stagione estiva”.

“Si sta inoltre diffondendo il lavoro in appalto – prosegue il sindacato – con l’utilizzo di personale non assunto direttamente dall’impresa ma fornito da terzi ed ulteriormente sottopagato, una pratica, questa, che sconfina nell’illegalità. A tutto questo sommiamo poi l’abolizione dell’indennità di disoccupazione per gli stagionali, sostituita con la Naspi penalizzante sia sul piano economico che su quello previdenziale”.

“Il turismo in Emilia Romagna rappresenta circa il 12% del Pil, un settore economico di importanza strategica, un sistema che non può basare la propria competitività sull’abbattimento dei costi e il mancato rispetto delle norme e dei contratti di lavoro” denuncia la Filcams, secondo cui “è necessario investire per qualificare il lavoro e migliorare la qualità del servizio e del prodotto offerto. Anche per la prossima estate saremo attivi nella promozione di una campagna contro il lavoro nero, lo sfruttamento e l’illegalità”.

Da diversi anni la Filcams Cgil di Ferrara sollecita la “necessità di condividere un protocollo territoriale con i rappresentanti delle imprese e l’istituzione locale, con l’intento di valorizzare chi investe sulla qualità del lavoro, perché chi opera fuori dalle regole danneggia prima di tutto chi le regole le rispetta – nota Cavazzini -. Serve però l’impegno di tutti a partire dalle associazioni di categoria, istituzioni, amministrazioni locali e Regione affinché davvero il sistema turistico ferrarese crei non solo occupazione ma buona occupazione”.

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