Eventi e cultura
6 Giugno 2019
Quattro artisti espongono fino al 2 febbraio all’Hotel De Prati di Ferrara

L u x R e t i a, una mostra per i 500 anni dalla morte di Lucrezia Borgia

di Redazione | 2 min

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A 500 anni dalla morte di uno dei personaggi più controversi del nostro passato, Lucrezia Borgia, quattro artisti ne hanno scomposto l’essenza restituendocela come arte pura.

Patrizia Panizzolo, Loreta Segato, Enrico Bovi e il gruppo musicale Fluctus Limb, traendo ispirazione non solo dalla figura storica di Lucrezia ma soprattutto dal suo allure affascinante sospeso tra il vero e il falso, hanno realizzato opere di forte impatto fuori dai canoni ovvi della celebrazione esposte all’Hotel de Prati dal 3 giungo.

Patrizia Panizzolo, artigiana della stoffa e della carta parte da elementi del mondo di Lucrezia come le trame dei tessuti degli abiti e ne esalta il particolare creando libri di tessuto in cui la trama è una sorta di scrittura universale non codificata e delle gorgiere come un simbolo dell’epoca storica in cui Lucrezia vive la propria esistenza.

Loreta Segato, che mi piace definire come una manipolatrice dei metalli e delle pietre reinventa il vero e il falso scomponendo il gioiello storico di Lucrezia e della sua epoca trasformandolo in prezioso prototipo di monile moderno anzi meglio trasversale alle epoche e inventa con i suoi smalti simboli che rappresentano le debolezze di Lucrezia come la paura di essere spiata.

Enrico Bovi sono sicuro che coglierete nell’osservare i quadri di Enrico la sua potente capacità di esaltare l’anima delle figure che ritrae delle quali svela l’essenza nobile e reale allo stesso tempo. Questa rappresentazione di Lucrezia nasconde in se però delle sotto-tracce dei simboli che rappresentano in fondo la necessità di chiedersi se ciò che si vede di noi è esattamente ciò che vogliamo oppure è ciò che gli altri vedono di noi, esattamente come accade per la figura di Lucrezia D’este.

E infine un discorso a parte per la musica evocativa dei Fluctus Limb, perennemente in bilico tra la conservazione delle tradizioni musicali e la sperimentazione.Il duo composto da Francesco Bottazzi (Liuto Rinascimentale, Mando-Guitar, Chitarra Acustica) e Riccardo Cendron ( Voce, Pianoforte, Sintetizzatori, Loop e Samples) accompagnati da Jacopo Mazzer al violino ha creato musiche originali composte ad hoc per questo evento partendo da strumenti come il liuto propri dell’epoca per creare delle sonorità fuori dal tempo per segnare la strada di questo percorso artistico come la vera e propria colonna sonora di questo viaggio.

La mostra è stata introdotta dalle parole del Professor Claudio Cazzola, intellettuale di grande spessore, latinista e conoscitore del mondo letterario legato alla figura della Duchessa D’Este.

L’esposizione si concluderà il 2 febbraio del 2020: il 2 febbraio 1502 Lucrezia Borgia faceva il suo ingresso a Ferrara, sposa del Duca Alfonso d’Este.

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