Gabriella Dellacecca
Jolanda. “Un gravissimo buco di bilancio di circa 3 milioni di euro che ha portato a dichiarare il predissesto, 200mila euro da pagare ogni anno per 15 anni, 198mila euro in meno dallo stato di finanziamento perchè è stato violato il patto di stabilità nel 2013 e nel 2015”. È il quadro che traccia Gabriella Dellacecca, candidata sindaco a Jolanda di Savoia con la lista civica ‘Voltiamo Pagina’.
Voltare pagina per Dellacecca, che si contrappone al candidato Paolo Pezzolato, significa “trovare le soluzioni capaci di garantire alla comunità un futuro più vivibile anche con il pesante fardello che ci lascia l’amministrazione di Elisa Trombin, la stessa di cui ha fatto parte negli ultimi cinque anni anche Pezzolato”.
Un fardello che “per noi cittadini – scrive Dellacecca in una nota stampa a poche ore dal voto – significa tagliare i servizi, portare al massimo l’aliquota Imu, aumentare le tasse comunali, le rette mensa dei bambini, le tariffe della Tari e dell’acqua, quelle dell’asilo nido e della materna comunale, del prescuola e del doposcuola, significa rinunciare ai centri estivi e vedere aumentati gli affitti dei locali comunali”.
“Ben consapevoli della disastrosa situazione economica ci proponiamo di tradurre in concreti obiettivi e riforme i valori umani della rettitudine, della pace sociale, del rispetto e del servizio alla persona, considerata l’inesistente gestione e conservazione dei beni comunali, la carente attenzione alla tutela della salute pubblica e dei servizi alla persona, il precario sostegno alla famiglia ed alla disabilità e vista la mancanza di costruttiva attenzione alla scuola ed alla educazione delle giovani”.
Infine una nota dolente, la sentenza della Corte dei Conti del 13 maggio scorso, che mette in guardia l’ente dal rischio incombente che dal predissesto si passi al dissesto, “in caso di accertamento di grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio” che occorrerà attuare “puntualmente e con regolarità onde evitare che il ricorso al piano di riequilibrio sia un modo per differire nel tempo soluzioni che andrebbero invece immediatamente effettuate a tutela delle finanze pubbliche”.
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