di Pietro Perelli
Tresigallo. Presentata presso il centro Sogni di Tresigallo la lista Tresignana Civica che vede come candidata sindaca Paola Marchi, già consigliera comunale nella precedente amministrazione di Tresigallo prima in maggioranza nella giunta guidata da Brancaleoni poi all’opposizione come indipendente per divergenze in merito alla fusione.
“Una lista civica – inizia Paola Marchi – proprio come si evince dal nome perché non appoggiata da nessun partito”, che però sottolinea la propria appartenenza al centro-destra rivendicando tra le altre cose un “programma economico liberale ma attento al sociale”. “Siamo consapevoli – dice – delle enormi possibilità del nostro territorio ma anche delle sue fragilità; prima tra le quali una popolazione che per i due terzi supera i sessantacinque anni di età”.
Non risparmia poi le passate amministrazioni “non all’altezza che hanno governato questo paese (Tresigallo, ndr) per settant’anni” e neanche l’ultima di centro-destra che “pur di vincere ha tra i candidati persone elette in passato con amministrazioni di sinistra”. Ribadisce inoltre che “questa lista non è stata fatta per motivi personali ma perché il mio intento non è solamente quello di andare contro al PD accettando anche qualcosa che non mi appartiene”.
Dopo le frecciate iniziali si entra nel vivo del programma che vede come primo punto toccato la scuola; si fa portavoce l’insegnate e candidata Giuseppina Donciglio che ribadisce l’importanza puntando su “una scuola moderna e digitale che al giorno d’oggi è fondamentale”.
Si fa inoltre promotrice di maggiori fondi in particolare per “aumentare la manualità dei ragazzi, promuovere sport della mente, come ad esempio gli scacchi, e attivare sinergie con le biblioteche non solo come luogo di lettura ma anche come luogo di socializzazione”.
Tocca invece all’avvocato Stefania Musella parlare di trasporto pubblico che “è carente e va potenziato ma dopo un indagine che permetta di comprendere le principali esigenze dei cittadini”. Altro punto caro alla Musella è la creazione di uno sportello comunale che “possa tutelare i cittadini da errori e vessazioni della Pubblica Amministrazione”.
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico tocca a Anna Paola Mantovani spiegarlo attraverso quattro parole: “Investire, ottimizzare, risparmiare, guadagnare”. Oltre alla riqualificazione degli edifici pubblici l’idea è quella di “creare un fondo di 200.000 € per consentire l’installazione di impianti fotovoltaici per famiglie a basso reddito calcolato in base all’ISEE”. “Questo – continua – oltre a generare un risparmio per le famiglie consentirebbe al comune di continuare a reinvestire i soldi del GSE per implementare tale fondo”.
Ultimo tra i candidati a parlare è Matteo Marazzi che spiega il piano per cultura e comunità ribandendo come la lista abbia “un’ideologia liberale e il rilancio dell’economia sarà al centro di ogni nostra iniziativa”. “La cultura è un motore economico e Tresigallo – con la sua architettura razionalista – è una ricchezza unica che dobbiamo riempire di eventi attraverso un piano strategico complesso da affidare a professionisti perché non lo si può lasciare in mano a giovani entusiasti ma improvvisati”. “Tutti i paesi della regione – conclude – invidiano Tresigallo per la sua bellezza e noi dobbiamo essere in grado di sfruttarla”.
L’ultima parola spetta alla candidata sindaca che, da medico, si occupa nel suo intervento di sanità. “La casa della salute deve essere ben altra cosa rispetto a un poliambulatorio e dobbiamo promuovere la medicina di gruppo cioè mettere in rete tutti i medici di base del comune in modo che possano garantire a turno un servizio pomeridiano sempre aperto a tutti i cittadini”.
“Inoltre – spiega – pensiamo di promuovere un sussidio infermieristico comunale per sostenere a casa, senza spostarsi, quegli esami che è possibile fare lì”. Infine si parla del Boeri per il quale Paola Marchi ha idee completamente diverse da quelle fino a ora propose e, in parte, finanziate. “A noi – dice – piacerebbe che tornasse ad avere una funzione sanitaria, magari attraverso la realizzazione di un centro di alta specializzazione sanitaria”.
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