Politica
18 Maggio 2019
Il Viminale mette in relazione i dati su criminalità e accoglienza per dimostrare gli effetti del Decreto Sicurezza, ma in realtà il trend è opposto

Calano gli stranieri accolti, non i crimini: i dati del ministero smentiscono Salvini

di Ruggero Veronese | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

A Ferrara gli stranieri ospiti nei centri di accoglienza son calati del 22,42% rispetto al maggio 2018, mentre i crimini totali sono scesi dello 0,2%. A testimoniarlo è una nota del ministero dell’Interno sulla situazione in Emilia-Romagna, che nel presentare gli effetti del ‘Decreto Sicurezza’ emanato dal ministro Salvini a fine novembre mette in relazione diretta i dati su accoglienza e criminalità.

Una “equazione” che tuttavia non tiene conto dei dati passati, che indicavano che proprio durante gli anni del ‘boom’ dell’accoglienza agli stranieri i dati sul calo dei crimini a Ferrara erano ben più incoraggianti: -17,9% nel decennio 2007 – 2017 (da 9.543 2007 a 7.826) e -6% nel solo corso del 2018, trascorso 11 mesi su 12 senza la nuova norma.

“Con il Decreto Sicurezza Bis – si legge nella nota ministeriale – il Viminale individua nuove misure per potenziare la lotta alla immigrazione clandestina e tutelare le Forze dell’ordine. Un secondo tassello fondamentale dopo l’adozione del Decreto Sicurezza che, alla fine dello scorso anno, ha fornito strumenti innovativi per allontanare clandestini e delinquenti, per rafforzare la sicurezza urbana con fondi e poteri ai sindaci contro le grandi piazze di spaccio e il degrado urbano. Sono stati ottenuti notevoli tagli agli sprechi riducendo i costi dell’accoglienza: circa 400 milioni di euro, reinvestiti in un piano straordinario di assunzioni per 8mila donne e uomini di forze di polizia e vigili del fuoco”.

In realtà la relazione tra calo dei crimini e degli ospiti dei centri di accoglienza è decisamente più disomogenea – per non dire completamente assente – a seconda delle località prese in esame. Infatti se a Forlì – Cesena i dati si presentano abbastanza vicini (-12,46% gli ospiti delle strutture, -9% i reati denunciati), in buona parte delle altre province la forbice tra i due dati si allarga parecchio: Bologna registra il -12,8% di stranieri accolti e il -3,98% di crimini e a Parma rispettivamente il -25,19% e -3,8%. Ma il dato più singolare è quello di Modena, dove addirittura di fronte a un – 21,90% di stranieri accolti i crimini aumentano: +5,6%. Per quanto riguarda le altre città, Piacenza registra spostamenti del -20,24% e -3,8%; Ravenna del – 13,63% e -8,6%; Reggio Emilia del -13,63% e – 2,7%; Rimini del – 11,9% e -27,09%. A livello regionale, mentre gli stranieri nei centri sono calati del 17,05%, i crimini sono scesi dell’8,2%.

“Vogliamo fare sempre di più e meglio – sono le parole del ministro dell’interno Matteo Salvini – i numeri sono rassicuranti ma non ci accontentiamo. Abbiamo segnalato agli amministratori locali nuovi strumenti, in collaborazione con le prefetture, per aggredire le grandi piazze di spaccio, isolare balordi e sbandati, per effettuare sgomberi. Auspico che i sindaci sappiano utilizzarli al meglio, mentre il piano che rinforzerà tutte le questure d’Italia sarà decisivo per ridurre ulteriormente la criminalità”

Sul caso di Modena, Salvini afferma che “è una delle cinque province italiane dove i reati non calano. Ho chiesto approfondimenti e monitoraggi costanti: sono sicuro che, collaborando con gli amministratori locali, riusciremo a invertire la tendenza”. Una tendenza che in realtà sembra già essersi invertita, ma non come auspicato dal ministero: tra il 2017 e il 2018, prima dell’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, i crimini a Modena erano calati del 2,42%.

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