Politica
15 Maggio 2019
L'europarlamentare in città in vista delle europee: "Questa non è l'Europa del manifesto di Ventotene. mancata la volontà politica di dare risposte condivise"

Elly Schlein: “Egoismi nazionali hanno impedito l’Unione Europea”

di Redazione | 2 min

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“Questa di oggi non è l’Unione europea del manifesto di Ventotene”. L’europarlamentare Elly Schlein, chiamata a Factory Grisù per dialogare di Europa con Francesca Battista della Cgil in vista dell’appuntamento elettorale del 26 maggio, è tranciante.

Le ragioni sono molteplici, ma Schlein le riassume tutte in poche parole: “Quello che è andato storto è che non si ha avuto la volontà politica di fare l’Unione”. Anche se, va detto, il contesto non è stato d’aiuto: “Questa crisi politica è la più grave da quando l’Unione è stata costruita. A quella crisi si è presto unita quella economico-finanziaria, che è stata devastante”.

Un quadro del genere, pensa l’europarlamentare, ha “accentuato gli egoismi nazionali, che hanno abbandonato i principi di solidarietà su cui l’Unione era fondata. Questo è mancato: gli egoismi nazionali hanno impedito di dare risposte condivise a sfide comuni”.

Auspica più coraggio Schlein, quando dice che “l’idea giusta di costituzionalizzare l’Europa è naufragata per il voto di due Stati membri”, mostrandosi favorevole per un avanzamento nella direzione “di superare il voto all’unanimità”. Servono, all’Europa, più risposte e più misure condivise per affrontare le questioni più calde. A partire da quella del lavoro.

“Nessuno – spiega – impedisce ai 28 governi europei di mettere in campo 500 miliardi di euro di investimenti. Un piano che che deve essere su innovazione, ricerca, economia verde e sul rilancio del lavoro. Dove si trovano i soldi? Ogni anno si stima che in Europa si perdano 1000 miliardi di euro per evasione delle multinazionali. Se recuperassimo solo la metà domattina avremmo i soldi per avviare un grande piano di investimenti per rilanciare l’economia”.

“La vera debolezza è che i governi la fanno ancora troppo da padrone rispetto al parlamento, un’Europa ancora così intergovernativa vede fare gioco di squadra i falchi dell’austerità” dice sferzante Elly Schlein, che in tema di fiscalità parla chiaro: “Non accettiamo più di sentirci dire che le risorse non ci sono finché non ci sarà la volontà da parte dei governi di approvare semplici misure di trasparenza che il parlamento europeo ha già approvato. Non possiamo più tollerare più paradisi fiscali senza palme all’interno dell’Ue, non possiamo più accettare che alcuni Paesi hanno tenuto le aliquote all’1%. Le multinazionali dicano quanti profitti fanno, e paghino le tasse dove li fanno”.

Questo del fisco è solo uno dei tanti temi sui quali l’Europa deve focalizzare la propria attenzione, come le sfide climatiche che avanzano o la questione delle politiche migratorie che dietro di sé hanno diverse contrapposizioni dal punto di vista legislativo. Tutto nella direzione di cancellare qualsiasi disuguaglianza. 

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