Economia e Lavoro
9 Maggio 2019
Il neoo eletto ha annunciato la necessità di imprimere un ulteriore ‘cambiamento’

Marco Amelio confermato presidente Cofiter

di Redazione | 2 min

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Dici Primo Maggio ed è subito “rivolta sociale” la parola che sceglie il segretario generale Fiom Cgil-Ferrara Stefano Bondi per descrivere in che cosa consiste la festa dei lavoratori anche quest’anno. E ci tiene a specificare che il significato che attribuisce a questo concetto è rigorosamente democratico, ovvero che a partire dai referendum dell’8 e 9 giugno “si potranno cambiare concretamente le cose"

E’ stato confermato presidente Cofiter per il prossimo triennio. E ha colto l’occasione per fare un bilancio del precedente mandato e per anticipare le linee guide del prossimo.

Marco Amelio, vicepresidente provinciale e presidente della sezione centese di Ascom, alla guida del Confidi dal 2014, ha ringraziato gli enti promotori (Confcommercio e Confesercenti) e ha annunciato la necessità di imprimere un ulteriore ‘cambiamento’ a una struttura che ha saputo mantenersi sul mercato – 35 mila le aziende socie, 6 milioni di euro erogati negli ultimi anni a più di 400 imprese del territorio regionale grazie ad operazioni di microcredito e credito diretto  –  in virtù della capacità costante di intercettare pertugi e nuovi bisogni.

Nelle premesse Amelio è stato chiaro: “La crisi è passata ma la crescita non c’è”; “Siamo un ente vigilato e qualsiasi meccanismo di business deve tenerne conto”; “Siamo punto di riferimento delle aziende che non trovano riscontro dalle banche ma non rinunciano ad innovarsi”. Un concetto, quello dell’innovazione, che Amelio ha messo in stretta connessione con la selezione e la formazione, “che va fatta a livello manifatturiero come industriale e che noi stessi ci imponiamo di fare”.

Poi, stabilito che anche nell’ultimo piano industriale “ci siamo attenuti ai tre principi cardine della patrimonializzazione, dell’organizzazione, della redditività”, Amelio ha aperto a possibili aggregazioni con Confidi paritari. “Fin qui abbiamo evitato perché volevamo raggiungere l’attuale livello di solidità. Perché non crediamo nella fusione di debolezze, che rischiano di portare alla  ‘sopravvivenza’ rivelando nel medio termine vulnerabilità. Oggi il discorso è diverso – ha confermato il presidente – . Oggi l’ipotesi aggregazione è anche per Cofiter un obiettivo che ci consente la salvaguardia del nostro patrimonio umano, di valori ed esperienza”. La chiosa di Amelio: “Cofiter ha retto agli urti della lunga crisi, della competizione, del mutamento dei paradigmi. Per il prossimo triennio, con aderenza alla realtà, intende creare nuove prospettive”.

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